Gli imprenditori veneti di
Plavisgas, reduci dalla lauta plusvalenza generata
dall'investimento in Ascopiave, hanno manifestato lo scorso 14
gennaio a Cattolica l'interesse a rilevare, prima dell'aumento
da 200 milioni di euro, il pacchetto di azioni proprie nel
portafoglio della compagnia. Cattolica, ha risposto l'11
febbraio con una presa d'atto "dell'interesse manifestato" e ha
ricordato come l'Ivass abbia chiesto la dismissione delle azioni
entro fine anno "senza imporre condizioni o forme di sorta" e
come "allo stato" non sia "possibile formulare indicazioni più
precise su modalità e tempistiche realizzative". Tempi e parole
dietro le quali gli imprenditori veneti leggono una mancanza di
interesse per la loro proposta.
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