L'evasione vale la metà delle
inefficienze che lo Stato 'scarica' su cittadini e imprese. E'
quanto afferma la Cgia spiegando che la "provocazione, poggia
sulla dimensione economica particolarmente significativa di due
fenomeni molto sentiti dall'opinione pubblica". "Sebbene
entrambi non siano comparabili da un punto di vista strettamente
statistico, si può comunque affermare con buona approssimazione
che l'evasione fiscale e contributiva in Italia - pari, secondo
i dati del Mef, a circa 110 mld all'anno - ammonta a poco più
della metà degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze
causate dalla cattiva gestione della Pa che, la Cgia, stima in
oltre 200 mld all'anno. Secondo l'analisi degli Artigiani di
Mestre su inefficienze, sprechi e cattiva gestione della Pa
emerge che: il costo annuo sostenuto dalle imprese per la
gestione dei rapporti è di 57 mld (Fonte: The European House
Ambrosetti), i debiti commerciali della Pa verso i propri
fornitori ammontano a 53 mld (Banca d'Italia) mentre il deficit
logistico-infrastrutturale penalizza il sistema economico per 40
mld all'anno Mit). Se la giustizia civile avesse gli stessi
tempi di quella tedesca, il guadagno in termini di Pil sarebbe
di 40 mld all'anno (CER-Eures). Sono inoltre 24 i mld di spesa
pubblica in eccesso che non ci consentono di abbassare la nostra
pressione fiscale rispetto alla media UE (Discussion paper 23
Commissione Europea). Quanto agli sprechi e allla corruzione
presenti nella sanità, costano alla collettività 21,5 mld ogni
anno (Fonte: GIMBE) mentre gli sprechi e le inefficienze nel
settore del trasporto pubblico locale ammontano a 12,5 mld
all'anno (The European House Ambrosetti-Ferrovie dello Stato).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA