(ANSA) - VENEZIA, 06 MAG - Alla vigilia della Cabina di
regia, che domani assegnerà i nuovi colori alle Regioni, il
Veneto si avvicina pericolosamente a un ritorno in fascia
arancione. Tutta colpa dell'indice RT, risalito a 0,95. Il dato,
un'anticipazione del servizio di Prevenzione, l'ha illustrato
l'assessore alla sanità Manuela Lanzarin, che ha svolto il
consueto punto stampa sul Covid, al quale era assente Luca Zaia.
"L'indice RT a 0,95 - ha detto - è ad un passo dalla fascia
arancione. E' un dato che ci preoccupa, al quale dobbiamo porre
attenzione, perchè riguarda i comportamenti di ciascuno, e il
rispetto delle regole: mascherina, distanziamento, disinfezione
delle mani". Migliori invece i parametri veneti relativi
all'incidenza dei casi Covid nella popolazione, 97 ogni 100.000
abitanti, e soprattutto quelli dell'occupazione ospedaliera,
pari al 15%, sia per le aree non critiche degli ospedali, sia
per le terapie intensive.
Procede senza scossoni la macchina delle vaccinazioni. Anche
ieri, con 42.686 dosi inoculate la regione ha superato il target
indicato per il Veneto dal commissario Figliuolo, un minimo di
40.750 giornaliere. Resta il problema della fascia 60-69 anni,
ancora indietro con le prenotazioni, nonostante sui portali
delle Uls vi siano ancora molti posti disponibili per loro. Se
ben il 96,2% degli over 80 ha già ricevuto una dose di
immunizzazione, per i cittadini over 60 il dato è soltanto del
42,3%. Per questo Lanzarin ha confermato che - essendovi ancora
molti posti disponibili e fiale in magazzino - fra pochi giorni
si apriranno le vaccinazioni ai 50enni. "Oggi nell'incontro dei
dg delle Usl venete - ha precisato l'assessore - si è concordato
di procedere a aperture uniformi in tutto il territorio per la
categoria 50-59 anni".
Il bollettino odierno parla di 850 nuovi contagi Covid nelle
ultime 24 ore, e 7 decessi. Gli infetti totali dall'inizio della
crisi sono 415.822, le vittime 11.404. In continua discesa la
curva dei ricoveri: nei reparti medici degli ospedali sono 1.113
(-50) i posti letto occupati da pazienti Covid, nelle terapie
intensive sono 168 -5)
Nel punto stampa quotidiano nella sede della Protezione
Civile regionale era ospite oggi il virologo Giorgio Palù,
presidente di Aifa, che ha trattato a lungo i temi delle
varianti e dell'origine del SarsCov-2. Confermando che
difficilmente si riuscirà a determinare se il virus abbia avuto
origine naturale o artificiale. "Sappiano che il Covid - ha
detto - circolava in Cina da settembre 2019, ma i cinesi sono
stati zitti almeno 3 mesi, cossì come avevano fatto per almeno 6
mesi con Sars. E poi, lo ha detto anche l' Oms, non sapremo mai
se il virus sia naturale o artificiale, perchè non troveremo la
prova. E' importante sapere quale sia stata la sorgente per
sapere se un virus che conosciamo si sia adattato in un corpo
intermedio, come è avvenuto con la Sars, con Ebola, è
determinate per seguirne l'evoluzione passo passo. Non si avrà
mai la certezza dell'origine, finchè non troveremo l'ospite
intermedio. (ANSA).