Un agguato a sfondo sessuale, prendendo di sorpresa la vittima sola in casa. Si fa sempre più nitido, a distanza di 48 ore, il quadro dell'assassinio di Chiara Ugolini, la 27enne veronese che abitava con il fidanzato in un appartamento a Calmasino, sul Lago di Garda, i cui sogni di vita - le nozze, il viaggio alle Maldive - sono stati spezzati per mano di Emanuele Impellizzeri, un 38enne pregiudicato, suo vicino di casa.
La causa della morte della ragazza verrà chiarita dall'autopsia, in programma domani, ma perde intanto di consistenza l'idea che sia stata una violenta caduta a terra, dopo una spinta del killer, a provocarne il decesso. Conficcato in bocca, Chiara aveva uno straccio imbevuto di candeggina, o di un'altra sostanzia corrosiva simile, che potrebbe aver causato una emorragia agli organi interni. Questo spiegherebbe perchè Chiara presentava un'unica fuoriuscita di sangue dalla bocca, e nessun altro segno di contusione al corpo o alla testa.
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