Durante la pandemia,
nell'appuntamento quotidiano con la conferenza stampa di Luca
Zaia, quasi per gioco i bambini hanno iniziato con il presidente
del Veneto una corrispondenza fatta di messaggi, disegni con i
quali cercavano di descrivere ciò che provavano e vivevano in
quei giorni. Queste 'emozioni' viste con i loro occhi e
trasportate in arte sono ora il fulcro della mostra
"AndràTuttoBene", inaugurata a Padova dallo stesso Zaia e che
fino al 23 novembre toccherà tutte le città della regione con un
evento finale a Vò. Sono 838 disegni, 54 disegni
tridimensionali, 13 sculture, 76 pensieri e messaggi. "Questa
esposizione - rileva Zaia - è un inno alla fanciullezza: è
rivolta soprattutto ai bambini che, a causa del Covid, non hanno
ancora ricominciato a vivere pienamente. Una mostra, un progetto
che ci permette anche di ricordare e applaudire tutti quegli
adolescenti che, pur costretti tra le mura domestiche, sono
riusciti a infondere una grande lezione di civiltà a noi
adulti". "Non è un evento per festeggiare nulla - aggiunge Zaia
- perché non siamo ancora fuori dalla triste situazione in cui
siamo piombati ormai 20 mesi fa. Dai bambini ci viene offerto un
importante momento di riflessione su quanto vissuto fino ad oggi
e ci viene un grande messaggio di speranza e di certezza in quel
futuro che tutti stiamo attendendo". Traspare nella mostra una
reazione emotiva dei bambini alla quale hanno saputo rispondere
con un meccanismo di rielaborazione proprio della loro età: il
disegno e la parola. Tanti i temi toccati: dalla
rappresentazione del coronavirus, quasi tenuto a bada dal
perimetro circoscritto di un foglio al tema della casa, quale
guscio protettivo. Dalla scuola, sede di rimpianto alle immagini
dei pulcini, con un immediato processo di identificazione del
sé. Dalla natura, ammirata, riscoperta, coltivata assieme agli
adulti o usata come spazio di sfogo e di gioco.
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