(ANSA) - VENEZIA, 20 GEN - Il calo della 'curva' ancora non
si vede, ma il Veneto, nonostante un bollettino con altri 21.833
casi, spera di evitare la zona arancione, in virtà dei numeri
ospedalieri. "Il nostro modello - ha spiegato il presidente Luca
Zaia - ci dice che potremmo perdere un altro punto percentuale
nelle terapie intensive e guadagnarne uno in area medica. Se
fosse così, restiamo in giallo la prossima settimana. Abbiamo i
parametri per dire che non andiamo in arancione". Il quadro
resta comunque pesante. Nella regione vi sono 273.895 soggetti
positivi al Covid e in isolamento, e la contabilità di quanti
sono stati raggiunti dal virus dall'inizio della pandemia si
avvicina ormai al milione di persone (956.096). Nelle ultime 24
si è registrato solo un lieve aumento dei ricoveri ospedalieri:
1.806 (+4) i malati in area medica, 204 (+1) quelli in terapia
intensiva.
La regione ha raggiunto però anche un traguardo positivo,
superando i 10 milioni di dosi di vaccino somministrate alla
popolazione. L'analisi settimanale della Fondazione Gimbe
segnala tuttavia che la popolazione che ha completato il ciclo
in Veneto è al 79%, leggermente inferiore alla media nazionale
(79,6%), a cui va aggiunto un ulteriore 3,9% (media Italia 4,1%)
con prima dose.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, la popolazione che ha
completato il ciclo è al 79%, leggermente inferiore alla media
nazionale (79,6%) a cui va aggiunto un ulteriore 3,9% (media
Italia 4,1%) con prima dose; il tasso di copertura vaccinale con
terza dose è del 74,2%, sopra la media nazionale (70,8%).
Rimane caldo il tema dei tamponi. Zaia ha detto di augurarsi
che
arrivi presto la circolare su test in farmacia. "Altre regioni -
ha ricordato il governatore - hanno deciso di portare la fine
dell'isolamento in farmacia con tampone di prima generazione. Il
governo, con il Ministero, ci ha detto che farà una circolare,
speriamo che questa circolare si veda". Infine, sull'andamento
della nuova ondata, Zaia ha osservato che "il virus si sta
endemizzando, Omicron è una variante molto contagiosa ma non
altamente letale, e probabilmente è la scelta che il virus fa
per diventare ubiquitario e diventare la nostra 'influenza'.
Ovvio che non si scherza, ma i grafici dimostrano che la
vaccinazione dà una grande mano". (ANSA).