Nel corso dell'opera di riordino e
catalogazione che la Biblioteca del Conservatorio di Musica
Benedetto Marcello di Venezia ha intrapreso dalla fine del 2020
sono stati ritrovati più di 70 autografi di Baldassare Galuppi
in un lotto di circa 360 manoscritti settecenteschi, perlopiù
anonimi, che attendevano di essere attribuiti.
L'identificazione è stata realizzata grazie alla consulenza di
Franco Rossi, uno dei massimi esperti di storia della musica
veneziana, autore del Catalogo tematico delle opere di Galuppi
(iniziativa del direttore dei Solisti Veneti Claudio Scimone,
sostenuta da Regione Veneto e dal Comune di Venezia) e dunque
conoscitore della mano del compositore.
Si tratta principalmente di musica sacra, ovvero di vespri,
salmi, messe (tra le quali un requiem), mottetti e brani diversi
per le liturgie. I manoscritti, di varia consistenza, sono
databili, ad una prima analisi, al decennio tra il 1740 e il
1750. "L'attribuzione dei manoscritti a Baldassare Galuppi
accresce ulteriormente il grande valore delle raccolte storiche
della Biblioteca del Conservatorio", dichiarano i bibliotecari
del Marcello Paolo Da Col e Silvia Urbani. "Sicuramente tra gli
autografi vi sono degli inediti, individuarli e ricercarne
eventuali copie in altre biblioteche - annunciano - sarà uno
degli obiettivi del progetto di studio che inizierà quest'anno e
che una volta concluso verrà presentato pubblicamente".
Soddisfazione per la scoperta anche da parte di Roberto
Gottipavero, direttore del Conservatorio: "l'inestimabile valore
della nostra Biblioteca si accresce ulteriormente con questa
nuova scoperta, grazie all'incessante lavoro di ricerca dei suoi
responsabili. Siamo desiderosi di conoscere gli esiti delle
indagini sui nuovi materiali emersi e felici che il
Conservatorio possa cogliere un'occasione così significativa per
la ricerca e per la diffusione di un repertorio legato alla
produzione veneziana del '700 ad opera del Buranello".
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