Tamara e Kristina sono due
mamme ucraine fuggite dalla guerra: anche stamane si sono sedute
a scuola accanto ai loro figli per insegnare ai piccoli a
integrarsi e dialogare, nonostante la diversità della lingua.
Accade a Lozzo Atesino, nel padovano. "E' la forza della scuola
e la storia di due donne - sottolinea il dirigente scolastico
Alfonso D'Ambrosio -. Sono due donne, due mamme che sono
arrivate in Italia dall'Ucraina da alcuni giorni".
Tamara, che parla un po' di italiano e viene da una cittadina
vicina a Kiev, ogni giorno arriva in classe, si siede accanto a
suo figlio e agli altri bambini e bambine arrivati dall'Ucraina.
Studia con loro. Si è fatta portare e libri e insegna loro la
matematica, l'italiano, la storia, la musica. È dalle 8 in
classe fino al pomeriggio.
"Lo fa per dare loro una possibilità" sottolinea D'Ambrosio.
"Vorrei dare una mano ai bambini ucraini perché ora che sono in
Italia non devono avere paura di parlare - commenta Tamara - si
posso far capire a gesti". Kristina aspetta un bambino, è
incinta di 24 settimane ed in Ucraina insegnava musica. Stamane
sta facendo lezione in lingua madre, in ucraino, ai 9 studenti e
studentesse che sono arrivati nella scuola di Lozzo. La musica,
secondo Kristina, può aiutare a sanare le ferite psicologiche
inferte ai piccoli dalla guerra.
"Credono che l'unica arma per essere liberi è la scuola, è la
forza della cultura, delle idee, delle parole - conclude
D'Ambrosio -. Come dirigente scolastico insieme ai docenti
abbiamo dato loro la possibilità di entrare a scuola come
educatori. Tutti noi crediamo nella straordinaria forza
dell'educazione, l'arma più potente, servizievole e accogliente,
per cambiare e migliorare il mondo".
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