/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fatturato imprese energia +60%,ma a fisco dato quasi nulla

Fatturato imprese energia +60%,ma a fisco dato quasi nulla

Per Cgia dovrebbero 'aiutare' famiglie e imprese in difficoltà.

VENEZIA, 27 agosto 2022, 11:46

Redazione ANSA

ANSACheck

© ANSA/EPA

© ANSA/EPA
© ANSA/EPA

Le imprese energetiche presenti in Italia, nei primi 5 mesi del 2022 hanno visto aumentare i ricavi, rispetto allo stesso periodo del 2021, del 60% mentre altre aziende, a causa dei rincari di luce e gas, sono a rischio chiusura. Lo rileva la Cgia che mette sotto la sua lente le attività industriali estrattive di materie prime energetiche (come il petrolio, il gas naturale, etc.) e dell'industria della raffinazione. Con riferimento al periodo gennaio-maggio, la crescita del fatturato delle imprese del settore energetico nel 2019 è stata dello +0,5% sul 2018; poi, in piena pandemia i ricavi invece sono crollati del 34,6% (gennaio-maggio 2020 sul 2019); diversamente, nei primi 5 mesi del 2021 la variazione è stata del +19,6%. Quest'anno, infine, il fatturato ha subito una impennata del +60%. La Cgia osserva che nessuno chiede un accanimento fiscale contro le grandi imprese dell'energia: sarebbe ingiusto. Va infatti ricordato che non necessariamente ad un aumento del fatturato corrisponde un analogo incremento dell'utile. Tuttavia è evidente che il risultato economico di questo settore nell'ultimo anno è stato molto positivo e, per solidarietà e giustizia sociale, queste realtà dovrebbero versare almeno quanto imposto dallo Stato con una legge per "aiutare" economicamente le famiglie e le imprese più in difficoltà. Invece, le grandi imprese energetiche si sono guardate bene dal farlo, afferma la Cgia. Almeno con la prima scadenza prevista lo scorso 30 giugno. Ricordiamo che con il decreto Aiuti le imprese energetiche sono state obbligate ad applicare un'aliquota del 25% sugli extraprofitti ottenuti con l'aumento dei prezzi di gas e petrolio. Dei 4,2 miliardi di euro attesi con la prima rata, lo Stato ha incassato poco meno di 1 mld. Se la nuova norma per recuperare queste mancate entrate inserita nel decreto Aiuti bis non dovesse avere effetto, l' erario potrebbe perdere quest'anno oltre 9 mld dei 10,5 previsti con l'introduzione di questa tassazione sugli extraprofitti.
    Certo, sottolinra l'associazione, di fronte agli aumenti registrati in questi ultimi giorni, 9 mld farebbero ben poco per calmierare i costi delle bollette di famiglie e imprese.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza