Quando compare nei titoli di testa
il nome di Frederick Wiseman arrivano gli applausi, a
prescindere. È successo nella sala Darsena per A COUPLE, film in
concorso a Venezia del documentarista americano di 92 anni che
per la prima volta si misura in una fiction e con un'unica
attrice: Nathalie Boutefeu (che è anche la coautrice). Un
lavoro, tra l'altro, frutto dell'isolamento francese del regista
durante il Covid 19.
Che si vede in A COUPLE? Ben poco. Un giardino meraviglioso e
una scogliera, altrettanto bella, dove Sophia Tolstoj (Boutefeu)
legge alcune lettere rivolte al marito scrittore (i due si
scambiavano ogni giorno lunghe missive nonostante vivessero
sotto lo stesso tetto). Che ci fa capire Sophia? Una cosa anche
troppo banale, ovvero che dietro "ogni grande uomo c'è sempre
una grande donna". È sicuramente il caso di Sophia (Sòf'ja
Andrèevna Bers, questo il suo nome completo) contessa russa
totalmente dedita al marito Lev Nikolaevic e ai loro tredici
figli senza alcuna remora, ma non senza la lucidità di
protestare, rivedere il suo comportamento, rivendicare, inveire
contro la sua cattiva sorte. Tra i motivi delle sue proteste, la
gelosia dello scrittore e l'assoluta non partecipazione alla
vita familiare: "Non hai mai portato neppure un bicchiere
d'acqua a uno dei tuoi figli!".
Chi era davvero Sophia? "Era una donna molto intelligente,
moderna, che aveva scritto due bei romanzi, ma soprattutto nelle
lettere una donna alla ricerca di un personaggio con cui
parlare", spiega il regista. E rivela: "Ho detto no al Festival
di Pietroburgo che mi aveva chiesto A COUPLE. Non mi risulta
infatti che abbiano prese le distanza dalla guerra in Ucraina
che è una vera vergogna".
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