Due ore e 50 minuti di pedalata
lungo i 25 chilometri e i 48 tornanti dello Stelvio, senza mai
fermarsi. Così Damiano Tommasi oggi ha tenuto fede alla promessa
fatta durante la campagna elettorale alle comunali di Verona: in
caso di elezione avrebbe scalato in bicicletta lo Stelvio,
montagna simbolo degli appassionati di ciclismo. E questa
mattina il nuovo sindaco di Verona è partito da Prato allo
Stelvio (Bolzano), il versante altoatesino, considerato il più
impegnativo, per salire dai 917 metri fino ai 2.757 al confine
tra la Lombardia e il Trentino Alto Adige.
"E' anche un modo per ricordare Gianni Mura", ha detto
Tommasi prima della partenza, ricordando il giornalista
scomparso nel 2020 con il quale aveva un legame speciale.
Tommasi è partito con un gruppo di 15, tra cui i fratelli
Alfonso e Samuele, l'assessore al Terzo settore del Comune di
Verona, Italo Sandrini, l'ex sindaco di Negrar, Alberto Mion, il
presidente del consiglio comunale di Trento, Paolo Piccoli, e il
consigliere trentino, Walter Lenzi. Al gruppo si è unito anche
Gianni Amaini, 82 anni, ex assessore veronese al bilancio della
giunta Gozzi negli anni '80.
" E' sempre un'emozione salire quassù, sulla Cima Coppi, dopo
averlo promesso per l'elezione. In verità - ha precisato Tommasi
- avevo detto che l'avrei fatto anche se non fossi diventato
sindaco, a maggior ragione".
"Il ciclismo - ha aggiunto - è uno sport che mi ha tanto
appassionato e che negli ultimi anni avevo un po' abbandonato, è
stato bello tornare in sella accompagnato da tanti amici e
soprattutto con uno sforzo che mi ha permesso di pensare e di
metterci la testa più delle gambe".
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