(ANSA) - VERONA, 17 APR - L'hanno chiamata 'viticoltura'
eroica. E' quella fatta su colli scoscesi, dove coltivare
vigneti, raccogliere l'uva e produrre vino di qualità, è un
impresa. Su iniziativa del consorzio Conegliano Valdobbiadene al
Vinitaly si sono confrontati i guerrieri del vino che producono
il Prosecco ma anche quanti lavorano la terra a Pantelleria ed
in Valtellina.
Così l'incontro di oggi ha avvicinato idealmente aree
viticole molto distanti geograficamente ma molto vicine per
difficoltà di gestione del vigneto, per passione e ore lavorate,
che ogni viticoltore dedica ad esso. Le realtà 'eroiche' sono
poco estese ma percorrono lo stivale e idealmente lo uniscono.
"La viticoltura eroica è ben più di una pratica agricola -
ha detto il Presidente del consorzio Conegliano Valdobbiadene
Innocente Nardi -. Coltivare queste pendenze significa anche
curare il paesaggio, disegnarlo e tutelarlo, infatti è la cura
dell'uomo che riduce il rischio di smottamenti ed erosioni".
"Trovo positivo - ha detto Memete Prevostini Presidente del
Consorzio tutela vini Valtellina - fare rete e confrontarsi tra
zone vitivinicole diverse e per molti aspetti simili. La
Valtellina è una realtà consolidata, che punta essenzialmente
sul suo territorio, sulla sua biodiversità geo-climatica, sulla
specificità dei suoi storici ed eco sistemici terrazzamenti."
"La coltivazione della vite sull'isola di Pantelleria - ha
concluso Benedetto Renda del Consorzio di Pantelleria - ha
modellato nel tempo il paesaggio realizzando uno dei contesti
agricoli più suggestivi al mondo ed è il risultato straordinario
di un'agricoltura che, assecondando la natura, ha saputo
realizzare un primato d'eccellenza viticola, studiata ed
ammirata in tutto il mondo".
(ANSA).