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Cerved, il bilanciamento di genere riduce i fallimenti

Cerved, il bilanciamento di genere riduce i fallimenti

La regione più virtuosa Valle d'Aosta, maglia nera a Calabria

MILANO, 20 maggio 2024, 10:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando il ceo è una donna e il cda a prevalenza maschile scende il rischio di fallimento. "Le imprese più performanti sono quelle con un bilanciamento di genere ai vertici" conclude Cerved Rating Agency dopo aver analizzato oltre 9.500 società di capitali e osservato che il rischio di default è inferiore al 3% contro il 6,79% di aziende a totale guida maschile e il 7,29% di quelle a totale guida femminile. Situazione intermedia (4,43%) laddove il CdA ha un'ampia rappresentanza di donne e il ceo (o amministratore unico) è uomo.
    Le più virtuose si trovano in Valle d'Aosta (23,33%), segue il Friuli-Venezia Giulia (21,66%), il Piemonte (20,62%), la Liguria (18,98%), la Lombardia (17,36%), l'Emilia Romagna (17,23%), la Toscana (16,55%) e il Veneto (15,64%). Al contrario, la maglia nera va alla Calabria, appena il 5,08% presenta un bilanciamento di genere ai vertici (nonostante il livello di rischio per queste aziende sia praticamente la metà, da 8,62% a 4,24%), in Sicilia il 5,74%, in Basilicata il 6,12%, in Puglia il 6,40%, in Molise il 6,45% (anche qui, il rischio di default scende dall'8,28% al 2,51%) e in Campania il 7,14 per cento.
    Gli stessi meccanismi si ritrovano anche nelle imprese quotate, dove le probabilità di default salgono fin quasi al 5% nelle società senza gender-balance, contro il 2% delle altre.
   
   

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