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Ocse, Pil +0,7% e debito verso il 140%, serve prudenza

Ocse, Pil +0,7% e debito verso il 140%, serve prudenza

Lotta all'evasione e riforme, dalla concorrenza alla spending

03 maggio 2024, 08:21

di Domenico Conti

ANSACheck

Pil dell 'Italia allo 0,7% in 2024 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una crescita dell'economia italiana dello 0,7% quest'anno, inferiore all'1% previsto dal Governo nel Def. E un debito pubblico che risale al 140% già l'anno prossimo, rendendo necessario mettere il deficit "su una traiettoria più prudente". Con due capitoli di riforme da attuare, concorrenza e snellimento della giustizia e della Pa da una parte, e lotta alle frodi fiscali, spending review e controllo della spesa pensionistica dall'altra. Il quadro rappresentato dall'Ocse nel suo 'Economic Outlook' di primavera non spariglia troppo le stime del Governo, ed è simile a quello del Fondo monetario internazionale. Ma lascia intravedere il poco spazio di manovra che, dopo il voto europeo, una volta chiarite le regole del nuovo Patto di stabilità, l'esecutivo si troverà di fronte nel negoziato con l'Ue per tracciare la traiettoria di rientro del debito inserendola nella parte programmatica del Def, omessa dalla pubblicazione del Documento in aprile.

 

Al di là dei margini che Roma punta a ottenere dalla nuova Commissione Ue che uscirà dalle elezioni, resterà la realtà del debito, sembra dire l'organizzazione parigina: "sarà necessario un aggiustamento di bilancio ampio e duraturo su diversi anni per fronteggiare future tensioni sulla spesa, piazzando al tempo stesso il rapporto di indebitamento su una traiettoria più prudente".

Gli economisti dell'Ocse - si capisce leggendo l'Outlook - apprezzano la "posizione di bilancio neutrale del 2024 e moderatamente restrittiva del 2025", un punto d'equilibrio fra la necessità di rimettere i conti in carreggiata e quella di evitare una stretta fiscale ora che la politica monetaria è ancora restrittiva. Se sul 2024 i risparmi derivanti dall'uscita graduale dagli aiuti per il caro energia sono compensato dalla spesa per confermare l'Irpef a tre aliquote e il taglio del cuneo, queste due misure "a legislazione vigente" vengono a scadenza nel 2025, migliorando il saldo primario di tre quarti di punto percentuale di Pil. Una stretta di bilancio "largamente adeguata" per l'Ocse col debito diretto verso il 140%, su cui tuttavia pende l'interrogativo dato dalla mancanza della parte programmatica del Def, e dall'orientamento del Governo sul futuro dei tagli fiscali.

Nodi che verranno sciolti dopo l'estate, alla luce dei nuovi equilibri europei, dei conti effettivi (oggi il fabbisogno di gennaio-aprile è risultato a 18 miliardi, a fronte degli 11,8 di un anno fa) e della crescita effettiva nel 2024, dove le stime del Governo restano al di sopra di quelle dell'Ocse e Fmi ma ricevono un 'boost' dalla crescita acquisita già allo 0,5%, certificata dall'Istat la scorsa settimana.

Per l'Ocse, oltre a dispiegare gli investimenti pubblici del Pnrr, saranno "essenziali" le riforme strutturali legate a quegli aiuti europei, Pa, concorrenza e giustizia, dove il Governo ha adottato provvedimenti che l'opposizione giudica invece un passo indietro. Il quadro complessivo globale descritto dall'Ocse è in lieve miglioramento, +3,1% di crescita 2024 contro il 2,9% previsto a febbraio, e l'Italia allo 0,7% è in linea con la media dell'Eurozona, azzoppata dal magro +0,2% della Germania.

L'economia mondiale sembra aver scongiurato il rischio di una stagflazione causata dallo shock energetico, grazie a una crescita che migliora gradualmente e a un'inflazione che scende più de previsto. Lo riflettono anche i dati di Istat di oggi, con un calo di ben il 9% dei prezzi alla produzione per il settore industriale a marzo 2024 su marzo 2023. Un calo che non sì è riflesso con altrettanta forza sull'inflazione fronteggiata dalle famiglie. Tanto che per l'economista Carlo Cottarelli con il calo delle materie prime non riflesso dai prezzi al consumo "i margini di profitto sono aumentati e il costo del lavoro si è ridotto. Conviene assumere perché i salari reali sono stati tagliati" e si spiega così il buon andamento dell'occupazione.

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