Se arrivassimo a una percentuale di
rinnovabili sopra il 70% e che tende ad arrivare all'80% nel mix
di energia al 2030, "come noi vorremmo, avremmo bisogno di circa
80 Gigawattora di accumuli". Lo afferma il presidente di
Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, alla presentazione
dell'indagine di Deloitte e Confindustria "La competitività
nelle tecnologie verdi, una nuova politica industriale per le
imprese italiane". "È ovvio che sia importante riuscire ad
autorizzarli in modo più efficiente perché la parte permitting
nel nostro paese è sempre terribile". aggiunge Re Rebaudengo.
Secondo il presidente di Elettricità Futura "va bene
focalizzarci come ha individuato Terna sulle batterie a ioni di
litio e i pompaggi idroelettrici" ma sarenne anche importante
dar spazio alle altre tecnologie, come le batterie sodio-zolfo,
zinco-vanadio, gli accumuli gravitazionali, a compressione
d'aria, a CO2 e termici. Inoltre Re Rebaudengo propone di "dare
la possibilità a chi fa questi investimenti di partecipare ai
servizi ancillari".
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