Mauro Sablone,
commissario della Squadra mobile, Questura di Pescara, ha
sottolineato le novità dell'ordinamento per il contrasto della
prostituzione. "Tra le tante novità molto importante è il Daspo
(acronimo di Divieto di accedere alle manifestazioni sportive)
urbano, frutto dei decreti Minniti prima e Salvini poi, che
prevede l'allontanamento delle prostitute dai luoghi dove sono
state trovate. E' un deterrente molto utile.
Guido Angelilli, comandante della sezione Tutela entrate
della Guardia di Finanza di Pescara, ha invece puntato il suo
intervento sui danni all'erario di un business che arriva a 4
miliardi di euro l'anno. "Quando si individua un patrimonio che
deriva da un reato, l'amministrazione può intervenire con la
confisca e il sequestro. L'attività di prostituzione non è però,
ancora oggi, considerata un'attività illecita, nel corso degli
anni, dunque, si è mirato agli accertamenti sulla fonte di
reddito e quindi nel dare l'onere della prova di una legalità
dei compensi al soggetto controllato".
"Oggi, qui, mi sembra di assistere a una buona notizia - ha
detto Andrea Monda, direttore dell'Osservatore romano -. Qui c'è
un pezzo di società italiana, di amministrazione, che si muove a
compassione, tocca la carne ferita e non ne fa argomento di
chiacchiera da bar o da salotto, ma impegno ad affrontare e a
risolvere il problema. Voglio portarvi la voce di Papa Francesco
che fin dall'inizio del suo pontificato ha cominciato a parlare
di lotta alla tratta delle schiave. Un tema, all'inizio, poco
chiaro per noi, io stesso non avevo associato il fenomeno della
prostituzione alla schiavitù, ma di questo si tratta, purtroppo.
E questo è indicativo di una confusione, anche morale, che noi
continuiamo ad avere. Uno dei grandi pregi che ha questo Papa è
di chiamare le cose con il loro nome: la prostituzione è un
reato gravissimo, è un peccato orrendo. Giusto un anno fa Papa
Francesco disse: 'Se ci sono tante ragazze vittime della tratta
che finiscono nella strada è perché molti uomini richiedono
questi servizi e sono disposti a pagare. Mi chiedo, allora, sono
davvero i trafficanti la causa principale della tratta? Certo,
arrestare i trafficanti è importantissimo, ma la vera soluzione
è la conversione dei cuori, il taglio della domanda per
prosciugare il mercato'. Il pontefice si concentra sulla
clientela e affronta il tema indicando la soluzione più completa
possibile".
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