La Soprintendenza Archeologia Belle
Arti e Paesaggio dell'Abruzzo ha avviato, in applicazione del
Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, i procedimenti per il
riconoscimento dell'interesse culturale di undici trabocchi,
antiche macchine da pesca della costa della provincia di Chieti,
con la finalità di garantirne la corretta conservazione e di
stimolarne gli usi compatibili. Si tratta del 'Turchino',
'Gnannarella' e 'Lupone' a San Vito Chietino, 'Punta Torre' a
Rocca San Giovanni, 'Punta Le Morge' a Torino di Sangro,
'Canale', 'Punta Aderci', 'Vignola', 'Grotta del Saraceno',
'Rosa dei Venti' e 'Punta San Nicola' a Vasto.
I decreti di riconoscimento dell'interesse culturale
conterranno le indicazioni operative per i corretti interventi
di recupero, mantenimento ed uso compatibile dei trabocchi,
fornendo così gli elementi di base per una auspicabile, nuova
norma regionale complessiva sulla tutela e valorizzazione di
queste straordinarie macchine da pesca, includendovi
l'indissolubile rapporto con il paesaggio costiero in cui sono
inseriti.
"I trabocchi sono stati selezionati - dice la Soprintendente
Rosaria Mencarelli - con riferimento alle loro immutate capacità
di riferirsi, ancora oggi, alle macchine da pesca originarie,
seppur con minimi adattamenti e rinnovate funzioni".
Originariamente legato alla pesca, il trabocco nel tempo ha
avuto ulteriori funzioni quali laboratorio e luogo deputato alla
conoscenza e valorizzazione di prodotti enogastronomici locali.
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