L'andamento anomalo del meteo e le
sempre più disastrose incursioni dei cinghiali hanno compromesso
una parte dei raccolti, ma grazie all'impegno e alla perizia
degli agricoltori la produzione del grano made in Abruzzo è
salva per qualità.
Lo dice Coldiretti Abruzzo tracciando un bilancio della
trebbiatura ormai terminata in tutto il territorio regionale
registrando un leggero calo della produzione dovuto
principalmente alla forza devastatrice della fauna selvatica che
ha distrutto alcuni campi ma mantenendo buona la qualità di un
settore tradizionale che potrebbe diventare una punta di
diamante dell'economia agricola regionale.
"Il grano abruzzese è di fatto un'eccellenza agricola della
nostra regione che deve fare i conti con problemi antichi
aggravati da una condizione climatica e meteorologica sempre più
sfavorevole - commenta Coldiretti Abruzzo - tuttavia, la
trebbiatura di quest'anno è andata a buon fine soprattutto in
termini qualitativi registrando un'ottima percentuale di
proteine, colore e peso specifico. E' un segno indicativo di un
settore che, rappresentato da oltre 20mila aziende, sta puntando
sulla qualità per imporsi su un mercato sempre più esigente con
una media annuale di circa 1,4 milioni di quintali di grano duro
prodotto, un milione di quintali di grano tenero e mezzo
quintale di orzo, seguito da altri cereali come Senatore
Cappelli, Saragolla, Carosella e Solina che si stanno
riscoprendo in alcune zone soprattutto di montagna".
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