Una cinquanta di lavoratori del
settore del trasporto pubblico hanno dato vita questa mattina a
Chieti ad una manifestazione di protesta nell'ambito dello
sciopero di settore proclamato a livello regionale da Filt Cgil,
Faisa Cisal, Fit Cisl e Ugl. Nel capoluogo teatino le
rivendicazioni coinvolgono anche la società del trasporto locale
La Panoramica oltre che Tua: gli autisti si sono ritrovati in
largo Cavallerizza da dove, in corteo, hanno raggiunto la vicina
sede del Comune.
"Sulla Panoramica abbiamo diversi problemi - ha detto il
segretario regionale della Faisa Luciano Lizzi - il primo
riguarda le percorrenze e dunque la velocità commerciale che non
riusciamo a sbloccare nel senso che le corse spesso vengono
saltate perché si accavallano l'una all'altra. Ciò scatena la
protesta dell'utenza: per questo motivo stiamo facendo sciopero
da due anni ma non riusciamo ad averne ragione, specialmente con
il Comune. Perché purtroppo una società a conduzione familiare
come è La Panoramica, adotta sistemi che non sono propri di
altre società, nel senso che La Panoramica non fa un metro in
più se non è retribuito. Il Comune non vuole tirare fuori soldi
e quindi c'è questa fase di stallo. Peraltro pone in essere
atteggiamenti anche provocatori verso i dipendenti - aggiunge
Lizzi - licenziando lavoratori che sono diventati inidonei
perché dopo 25-30 anni un lavoratore può anche ammalarsi o
perdere il titolo abilitante cioè la patente. Mentre in altre
società viene ricollocato in altri posti, alla Panoramica viene
semplicemente licenziato. E si ritrova da un giorno all'altro a
piedi".
"Per quanto riguarda Tua abbiamo 50 posti di lavoro in meno
che sono stati già sottratti alla città: la direzione generale
che stava in via Herio è stata portata a Pescara e tutta
l'officina e gli amministrativi che stavano in via dei Peligni
sono stati spostati a Pescara. Adesso probabilmente con la nuova
ristrutturazione porteranno anche i conducenti a Pescara, quindi
ci sarà un indotto che viene meno per la città. Ci facessero
sapere se ci vogliono portare tutti a Pescara. Il Comune ha
l'obbligo e il dovere civico di rivolgersi ai consiglieri
regionali che sono stati eletti in questa città e chiedere che
questa cosa venga fermata".
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