In Italia ci sono diecimila
incidenti stradali - di cui quasi 400 in Abruzzo - all'anno
causati da animali selvatici con 13 morti nei primi nove mesi
del 2019 contro gli undici registrati in tutto l'anno
precedente. E' quanto emerge da una stima di Coldiretti su dati
Regioni e Osservatorio Asaps in occasione del blitz di questa
mattina davanti a Montecitorio di migliaia di agricoltori,
allevatori, cittadini, esponenti istituzionali, ambientalisti e
sindaci contro l'invasione dei cinghiali e degli animali
selvatici.
Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di
animali è aumentato in Italia del 81% sulle strade provinciali
nel periodo 2010-2018 secondo l'analisi Coldiretti su dati del
rapporto Aci Istat. E l'Abruzzo in questo scenario non fa
eccezione: secondo Coldiretti regionale sono infatti circa 400
(tra denunciati e non denunciati) gli incidenti che,
annualmente, sono provocati dalla fauna selvatica nelle quattro
province: circa un incidente al giorno. Una vera e propria
emergenza che mette a rischio la sicurezza e la salute degli
automobilisti a causa della circolazione di animali selvatici e
di cinghiali, che possono arrivare a un quintale e mezzo di peso
e 150 centimetri di lunghezza. Una paura - evidenzia Coldiretti
- che dilaga dalla montagna alla pianura, dalle zone vicino ai
fiumi fino a quelle sul mare. Ma si tratta - evidenzia la
Coldiretti - solo della punta dell'iceberg perché molti non
denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle
condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle
tracce sulla vettura e sull'asfalto, anche il rinvenimento della
carcassa dell'animale con il quale ci si è scontrati.
All'automobilista, sempre che non debba essere portato in
ospedale, non rimane che chiamare il carro attrezzi e
rassegnarsi a pagare i danni senza neppure poter denunciare
l'accaduto considerata la mancanza di prove. "Non è più solo una
questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza
delle persone che va affrontato con decisione", dice Coldiretti
Abruzzo - perché la questione è destinata a peggiorare". Secondo
Coldiretti il numero dei cinghiali è più che raddoppiato negli
ultimi dieci anni, salendo a 2 milioni in Italia e oltre 100mila
in Abruzzo con particolare riferimento alle zone interne e
montane. "Nella dorsale appenninica le popolazioni di cinghiali
guadagnano terreno rispetto alla presenza umana con una
concentrazione media di un animale ogni cinque abitanti in una
fascia territoriale segnata già dalla tendenza allo spopolamento
per l'indebolimento delle attività tradizionali - dice
Coldiretti - L'eccessiva presenza di selvatici rappresenta un
rischio sia per le persone che per l'agroalimentare italiano tra
formaggi, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e
pasticceria. In Abruzzo sono a rischio colture tradizionali come
la vite, i cereali, il pregiato zafferano, i tartufi ma anche
tantissime varietà di ortaggi".
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