"Respingo ogni provocazione e ogni
bassa insinuazione su un tema che richiama alla memoria le
atrocità del passato e le intolleranze del presente, che si
combattono con la diffusione della cultura e non con slogan di
partito e proclami che non sono né premesse né conseguenze di
atti concreti". Lo afferma, a proposito della polemica sulla
proposta di cittadinanza onoraria a Liliana Segre, il sindaco di
Pescara, Carlo Masci, il quale, intervistato dai cronisti, legge
un comunicato perché "le mie parole sono state strumentalizzate
in modo vergognoso" e "preferisco leggere un comunicato dato che
ogni parola ha un peso".
"Da sindaco di Pescara - dice - sarei onorato e fiero di
annoverare come concittadina una personalità come Liliana Segre,
ma allo stesso tempo non posso non rilevare chetale concessione
deve consolidare un legame preesistente e non può calare dalla
rutilante iniziativa estemporanea di una consigliera comunale".
"La vicenda della senatrice Liliana Segre, testimone vivente
dell'orrore della Shoah e dei rigurgiti di antisemitismo via web
- aggiunge - è una cosa troppo seria per farne oggetto di una
sterile e soprattutto strumentale polemica politica. E appunto
per questo trovo degno del teatro dell'assurdo e indegno della
coscienza civile alimentare un dibattito su un argomento sul
quale tutti siamo e dobbiamo essere d'accordo. La proposta di
concedere la cittadinanza onoraria di Pescara alla senatrice
Liliana Segre non può e non deve essere lanciata sul tavolo di
discussione per motivi puramente politico-emozionali, sminuendo
il suo ruolo e svilendo il concetto stesso di cittadinanza
onoraria".
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