Un esponente della polizia
giudiziaria, in servizio presso la Procura di Pescara, è
risultato positivo al Coronavirus. Il caso sta destando grande
apprensione tra i dipendenti della Procura, il cui accesso agli
uffici era stato limitato, nella giornata di ieri, da un
provvedimento del presidente del Tribunale, che aveva disposto
dei presidi su turnazione.
A quanto si apprende, tuttavia, l'uomo - un collaboratore di
un sostituto procuratore - aveva manifestato sintomi febbrili e
tosse già da diversi giorni, e dunque c'è il rischio che il
contagio sia stato esteso a colleghi, parenti ed altre persone.
L'acceso al Palazzo di Giustizia, nel frattempo, resta
limitato, sulla base dell'ultimo decreto del Governo e delle
disposizioni del presidente del Tribunale, esclusivamente a
"magistrati e personale di tutti gli uffici giudiziari, di
quelli distaccati dal Comune di Pescara e delle imprese che
stanno effettuando i lavori nella struttura".
Hanno accesso al Tribunale anche "gli avvocati che attestino
per iscritto la necessità di accedere per lo svolgimento delle
attività urgenti consentite dal decreto, gli avvocati designati
quali difensori d'ufficio per il rinvio dei processi penali
calendarizzati nello stesso giorno, gli avvocati di imputati per
i quali è prevista la trattazione necessaria (udienza di
convalida di arresto e del fermo, udienze dei procedimenti nei
quali nel periodo di sospensione scadono i termini), i testimoni
in processi a trattazione necessaria che saranno giornalmente
indicati al presidio di ingresso dalla cancelleria penale e
uffici gip/gup".
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