"Mi auguravo che la seconda ondata
della pandemia non trascinasse con sé anche la seconda ondata di
polemiche sugli stessi argomenti. Polemiche infondate e montate
evidentemente ad arte, che però rischiano di generare panico tra
i cittadini in un momento già difficile per chiunque".
L'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, risponde alle accuse
giunte da alcuni esponenti del centrosinistra sulla mancata
attivazione dei posti aggiuntivi di terapia intensiva e su una
serie di altri temi, che in questi giorni sono stati rilanciati
nella polemica politica.
"Sulla situazione delle terapie intensive - sottolinea - sono
state fornite ampie spiegazioni e rassicurazioni e trovo
inaccettabile che esponenti di un partito che sta al Governo
nazionale, facciano finta di non sapere che il Presidente
Marsilio è stato incaricato dal Commissario Arcuri solo poche
settimane fa per l'attuazione del potenziamento della rete
ospedaliera, nonostante la Regione avesse inviato il proprio
atto programmatorio già nel mese di luglio. La verità è che
attaccano l'amministrazione regionale per coprire i ritardi dei
loro rappresentanti a Roma, che noi invece siamo riusciti in
parte a superare grazie alle nostre iniziative poste in essere".
"Prima della pandemia, in Abruzzo erano attivi
complessivamente 123 posti letto di terapia intensiva (di cui 17
nelle case di cura private e 12 riservati alla terapia
ematologica dell'ospedale di Pescara). Nel piano di
potenziamento della rete ospedaliera Covid 19 (presentato dalla
Regione il 15 giugno e integrato il 27 luglio), è stato previsto
il raddoppio di questi posti letto, di cui il 50 per cento (pari
a 66) da realizzare immediatamente. Nell'attesa
dell'autorizzazione del Governo - arrivata solo il 9 ottobre -
la Regione si è nel frattempo attivata per accelerarne
l'istituzione, attivandone, ad oggi, già 28. Gli altri saranno
pronti non appena concluse le procedure burocratiche,
attualmente in corso. Nel frattempo, però, in caso di necessità
le strutture sanitarie sono in grado di allestire posti
aggiuntivi provvisori dove occorrono, per far fronte alle
esigenze contingenti".
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