Una tensostruttura da montare in
tempi brevi vicino all'ospedale civile di Avezzano (L'Aquila),
per dare risposte al maxi afflusso di positivi al covid che
hanno mandato in tilt il pronto soccorso creando file di attesa
di pazienti anche gravi, rimasti nelle ambulanze. Sono le
istanze salienti inviate dai sindaci della Marsica ai vertici
della Asl provinciale dell'Aquila "per contrastare l'emergenza
delle ultime settimane sul territorio, con una curva di contagi
che non accenna a diminuire e ha fatto scattare preoccupazione
tra i cittadini". E ancora, richiesta di aumento dei posti in
terapia intensiva, più disponibilità e velocità dei tamponi e
assegnazione di infermieri e medici specialisti, in particolare
infettivologi.
Quasi tutti i sindaci della Marsica si sono ritrovati stasera
nel palazzo Orsini di Avezzano (L'Aquila), guidati dal primo
cittadino, Giovanni Di Pangrazio, per fare il punto su una
situazione allarmante che per ora vede "un'assoluta
impossibilità di dare risposta alle numerose richieste di
ricovero". Di Pangrazio ha spiegato che sono cominciati i
ricoveri all'ospedale di Tagliacozzo (L'Aquila), dove sono 11 i
posti letto finora, con possibilità di arrivare a circa 50. "Se
i posti non bastano - spiega l'assessore comunale di Avezzano
Maria Teresa Colizza, ex direttore sanitario della Asl
dell'Aquila - bisogna adottare soluzioni alternative. E' stato
chiesto un ospedale da campo, ma il sindaco di Ovindoli,
consigliere regionale della Lega, Angelosante, ha detto che
orientamento della Regione Abruzzo è allestire una
tensostruttura. Siamo fiduciosi che la soluzione arrivi in tempi
brevi, non possiamo più aspettare. Chiediamo interventi ai
vertici dell'azienda sanitaria che, sia pure invitati, non erano
rappresentati all'incontro con i sindaci. Occorre intervenire
subito, altrimenti si devono mettere in discussione le
considerazioni fatte circa il colore della zona gialla. Siamo
impegnati a far scendere la curva, ma intanto occorre un numero
di posti letto adeguato per non rischiare la perdita di vite
umane a causa di interventi non tempestivi. E per non stressare
e mettere a rischio il personale allo stremo".
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