"Ancora si vede molta gente che
circola, si deve rimanere a casa e muoversi solo per necessità e
impegni improrogabili. E' una situazione esplosiva in cui
dobbiamo tenere in considerazione l'Rt ma il parametro ancora
più importante è la pressione sulle strutture ospedaliere che
bisogna abbassare per non lasciare nelle tende senza cure i
positivi in condizioni precarie. Servono interventi rapidi,
tempestivi ed efficaci".
Così il primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale
San Salvatore, Alessandro Grimaldi, nel fare il punto sulla
emergenza in regione e, soprattutto in provincia dell'Aquila, da
settimane maglia nera dell'intera regione con il sistema
sanitario al collasso. L'infettivologo parla nel giorno del
record di contagi in Abruzzo con 939 casi, cui 374 nella
provincia aquilana.
"L'Rt valuta un trend ma bisognerebbe anche fare i conti la
realtà di una pressione ancora estremamente elevata sulle
strutture sanitarie - spiega ancora il dottor Grimaldi -.
Ciò che abbiamo compreso in questi mesi è che interventi
terapeutici precoci possono migliorare la prognosi dei pazienti.
Le terapie inoltre vanno il più possibile personalizzate tenendo
conto anche delle problematiche di salute dei malati, le
cosiddette comorbidità, come ad esempio diabete, insufficienza
respiratoria cronica, insufficienza renale cronica e indifcienza
e cardiopatie. Poi, sembrerebbe da alcuni studi che,
indipendentemente dalla tempestività e congruità delle cure,
alcuni pazienti sviluppino una forma più grave di malattia
dovuta ad una probabile predispizione genetica. Però il dato
certo - continua Grimaldi - è che gran parte delle persone, se
curate precocemente, sviluppano una malattia meno grave:
l'intervento tempestivo e le cure adeguate salvano la vita e
riducono la ospedalizzazione. E anche se si finisce in ospedale,
si hanno più chance di farcela - conclude l'infettivologo.
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