Dura presa di posizione degli
ambientalisti sulla vicenda del giovane esemplare di orso
marsicano investito e ucciso nella notte, sull'autostrada A25,
tra Avezzano e Celano (L'Aquila), da un veicolo che poi si è
allontanato senza fermarsi. Alle associazioni, che chiedono la
messa in sicurezza dell'infrastruttura ai fini della tutela
ambientale ed ecologica, si aggiungono le dichiarazioni della
senatrice Gabriella Di Girolamo (M5s).
Secondo l'esponente pentastellata la vicenda "mette ancora
una volta in evidenza quanto siano urgenti gli interventi che ho
chiesto in Senato ai primi di maggio con un'interrogazione sugli
attraversamenti, da parte della fauna selvatica, proprio
dell'autostrada dove si è verificato quest'ultimo incidente.
Auspico che si arrivi con grande urgenza alla rimodulazione del
piano economico-finanziario di A24 e A25 - aggiunge - per
procedere con gli investimenti a tutela della vita selvatica che
rende l'Abruzzo un luogo unico al mondo".
"Ancora un orso bruno morto in Autostrada mentre troppi
amministratori si riempiono la bocca di parole come
sostenibilità ed ecologia - dicono la Stazione ornitologica
abruzzese onlus e l'associazione salviamo l'orso - La regione
finanzia con 7 milioni di euro l'innevamento artificiale per gli
impianti da sci nel Parco nazionale della Majella e con 10
milioni di euro gli impianti e le nuove piste a Valle delle
Lenzuola sulla Magnola a Ovindoli, a poca distanza dal punto
dove è morto l'orso investito. Addirittura il Ministero
dell'Ambiente si è schierato in giudizio contro il ricorso al
Tar delle associazioni ambientaliste sui costosissimi impianti e
piste da sci nel Parco del Sirente". Tutto mentre "ogni anno si
recuperano orsi investiti da automezzi azzerando di fatto il
potenziale lento incremento della popolazione del plantigrado:
l'orso - osservano - non può più attendere".
Per il Wwd "la messa in sicurezza delle barriere protettive
dovrebbe essere una priorità. È evidente - dice l'associazione -
che le barriere non sono adeguate e presentano punti di rottura,
dove gli animali selvatici passano, mettendo a serio rischio
anche la vita degli automobilisti. Si promettono interventi da
tempo, ma l'Autostrada dei Parchi non può ancora ritardare
investimenti necessari ad adottare misure di prevenzione,. Nel
2021 non è accettabile perdere uno degli ultimi orsi marsicani
per la noncuranza di enti e istituzioni. Stiamo portando la
popolazione dell'orso più raro d'Europa, simbolo della
biodiversità italiana, verso l'estinzione. Dei 129 orsi
rinvenuti morti tra il 1970 e il 2021, solo il 20% è deceduto
per cause naturali. L'80% delle mortalità è invece causata,
direttamente o indirettamente, dall'uomo".
Posizione diversa quella dell'associazione Wilderness,
secondo cui "la soluzione del problema sta nel mettere in
sicurezza l'orso, non le autostrade. Al solito, cosa propongono
le autorità? Barriere autostradali dal costo immane! Nessuno che
si chieda quanti campi di grano e mais si potrebbero seminare
con la stessa cifra, e quanti greggi di pecore da far pascolare
sui pascoli abbandonati, per evitare che gli orsi lascino l'area
storica del Parco per andarne alla ricerca?", si chiedono gli
ambientalisti.
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