"Nel corso del 2021 il quadro
congiunturale in Abruzzo è nettamente migliorato, beneficiando
dei progressi nella campagna di vaccinazione e dell'allentamento
delle misure di contrasto alla pandemia". E' quanto emerge
dall'aggiornamento congiunturale della Banca d'Italia
sull'economia dell'Abruzzo, presentato stamani a Pescara. Il
sondaggio della Banca d'Italia, condotto tra fine settembre e
inizio ottobre su un campione di imprese manifatturiere
abruzzesi, ha mostrato una "diffusa ripresa delle vendite nel
complesso dei primi nove mesi dell'anno, con aspettative di un
ulteriore incremento nel semestre successivo. Nel corso
dell'anno - viene evidenziato nell'introduzione - sono tuttavia
emerse difficoltà di approvvigionamento di input produttivi".
I programmi di investimento, che all'inizio del 2021
indicavano un recupero dell'accumulazione di capitale, sono
stati confermati. Nell'industria in senso stretto, risultati
lievemente migliori della media si sono registrati per le
imprese esportatrici, che hanno beneficiato della robusta
ripresa della domanda proveniente sia dai paesi dell'Unione
europea sia dall'area extra Ue. Le vendite all'estero, trainate
dal comparto dei mezzi di trasporto, si sono collocate al di
sopra dei livelli registrati prima della pandemia.
Nel settore delle costruzioni, viene rilevato, "le ore
lavorate hanno mostrato un significativo recupero, superando
mediamente i livelli registrati nel 2019. Nel mercato
immobiliare il numero di transazioni è marcatamente cresciuto,
sia nel comparto residenziale sia in quello commerciale e
produttivo".
Nell'ambito del terziario si è registrato un significativo
incremento delle presenze turistiche, trainato dal buon
andamento della stagione estiva. Con il graduale allentamento
delle restrizioni alla mobilità, i consumi di carburanti sono
tornati a collocarsi sui livelli pre-pandemia. Nel mercato del
lavoro il quadro occupazionale è migliorato, in particolare nel
secondo trimestre, a seguito della ripresa dei livelli di
attività; è rimasto tuttavia ampio il ricorso agli strumenti di
integrazione salariale.
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