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Papa a L'Aquila: Zuppi, Perdonanza per combattere pandemie

Papa a L'Aquila: Zuppi, Perdonanza per combattere pandemie

Presidente Cei, necessario il perdono per sconfiggere il male

L'AQUILA, 22 agosto 2022, 12:58

Redazione ANSA

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"Porto nel cuore il ricordo della bellissima celebrazione della Perdonanza di due anni fa, ancora segnata dalla pandemia". Così il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in un videomessaggio inviato all'Arcidiocesi dell'Aquila e al cardinale Giuseppe Petrocchi, in vista della visita pastorale di Papa Francesco, il 28 agosto, in occasione della Perdonanza celestiniana.
    Per la prima volta nella storia un Pontefice aprirà la Porta Santa della Basilica di Collemaggio. "Alla pandemia da Covid se ne sono aggiunte altre o, forse, quella pandemia ci ha fatto vedere che ne esistono altre - spiega l'alto prelato che ha aperto la Porta Santa due anni fa come inviato del Papa e che non potrà essere all'Aquila quest'anno per impegni presi precedentemente - Penso, soprattutto, a quella della guerra, che porta tanta sofferenza e tanta morte, e ci fa capire quanto sia fragile la nostra vita e la pace stessa e, quindi, anche quanto sia importante l'impegno per combattere il male. Credo che la Perdonanza sia davvero un'occasione straordinaria per guardare in faccia al male e rinnovare il nostro impegno per vincerlo, dal momento che tutti ne vediamo i frutti terribili e la tempesta che esso provoca, con la complicità degli uomini.
    Quanta sofferenza in più, causata poi dall'indifferenza, dal 'si salvi chi può', dal credere che sia uguale sia il vivere bene sia il vivere male - continua Zuppi - Per questo abbiamo bisogno del perdono. Proprio così, di perdono abbiamo sempre tutti un grande bisogno, perché ci accorgiamo di quanto sia facile assecondare la logica del male".
    Secondo il presidente della CEI, "abbiamo bisogno del perdono per combattere il male, non tanto per stare un po' meglio interiormente o regolare i conti della nostra coscienza, per poi ricominciare daccapo. Il perdono è essere pieni dell'amore di Dio, è liberarsi da ciò che ci rende pesanti, chiusi, cattivi.
    Tante volte siamo pieni di odio, quell'odio che non è soltanto quel sentimento forte che ben conosciamo, ma che, spesso, è anche il piccolo pregiudizio, la piccola ostilità, il saluto mancato, il farla pagare per qualcosa che ci è stato fatto. Per questo, abbiamo bisogno del perdono, perché ci accorgiamo di come le pandemie ci sfidino e rovinino la vita, pur facendoci capire, tuttavia, anche cosa ci sia in gioco di davvero importante. Esse ci fanno capire le sfide del male e, quindi, ci chiedono di affrontarle con la forza dell'amore" conclude.
   
   

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