"Apprendo con estrema
indignazione, disappunto e rabbia la sentenza del tribunale
civile del capoluogo che punta il dito, per il 30%, contro le
vittime del crollo del condominio di Via Campo di Fossa, in
quella maledetta notte di aprile del 2009." Inizia così la
lettera inviata da Giorgio Fioravanti, segretario aquilano della
Lega e parente di Claudio Fioravanti e Franca Ianni, entrambi
vittime nel crollo di via Campo di Fossa, lo stabile oggetto
della sentenza stessa.
"Una sentenza - incalza - figlia di un sistema sbagliato, di
una giustizia ingiusta che non prova la minima vergogna né
rispetto nel calpestare la dignità non solo di famiglie che,
dopo 13 anni, soffrono ancora ma anche quella di una città
intera".
"Ventiquattro donne e uomini con la colpa, si legge, di
essere rimasti in casa a dormire nonostante lo sciame sismico
che andava avanti da mesi - incalza Fioravanti - è questa
l'incredibile interpretazione del giudice che fa risvegliare,
sia nei parenti delle vittime di quel crollo, quale sono anche
io, che nella città intera; sensazioni e ricordi che diventano
sempre più difficili da accantonare, soprattutto quando siamo
costretti ad affrontare situazioni del genere".
"Secondo quanto stabilisce la sentenza, dunque - prosegue - si
potrebbe dedurre che le vittime abbiano deliberatamente scelto
di perire sotto le macerie poiché, di notte, dopo mesi di
scosse, non scelsero di andare a dormire in macchina, in tenda o
chissà dove. Follia".
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