"In genere le sentenze non si
commentano. In questo caso sì, perché il verdetto è
sbalorditivo, fa male, lascia molto pensare. Ci fa precipitare
in un buco ancora più nero rispetto ai procedimenti giudiziari
precedenti quando si sono messe sotto un tappeto, come si fa con
la polvere, la verità e la giustizia. Oggi le stesse vittime
sono state uccise un'altra volta".
Così Vincenzo Vittorini, medico chirurgo aquilano che nel
terremoto dell'Aquila del 6 aprile del 2009 ha perso la moglie e
il figlio, sulla sentenza choc del tribunale dell'Aquila che
prevede il concorso di colpa per le 24 vittime nel crollo del
palazzo di via Campo di Fossa.
"Non sono coinvolto in prima persone in questa vicenda - spiega
ancora il componente del comitato dei familiari delle vittime
del sisma -, ma sono sicuro che i familiari andranno avanti e in
appello questa macchia, questo dolore, saranno cancellati. Che
cosa faremo? Nell'immediato stigmatizziamo, ma non finirà qui.
E' successa una cosa molto grave per cui non può passare sotto
silenzio".
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