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Terremoto: Castelli, 30mila aspettano di tornare a casa

Terremoto: Castelli, 30mila aspettano di tornare a casa

A ricostruzione pubblica servono finanziamenti per 3,8 miliardi

ANCONA, 20 giugno 2023, 18:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"A quasi sette anni dall'inizio del fenomeno sismico che ha ferito 138 Comuni dell'Italia centrale, qualunque bilancio parziale non può prescindere dalla consapevolezza che vi sono legittime richieste e aspettative da parte dei cittadini e delle comunità locali che attendono ancora risposta": a dirlo è il commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto, Guido Castelli, nel presentare il suo primo report semestrale della ricostruzione.
    "Si contano almeno 30mila persone che non hanno ancora potuto fare rientro nelle loro abitazioni e questo diritto, non solo alla propria casa ma anche al ritorno alla normalità, deve essere garantito", ha aggiunto il commissario.
    "Molti lavori nei cantieri sono stati completati o avviati, ma nonostante l'incremento registrato in particolare sul fronte della ricostruzione degli edifici privati, si evidenziano ancora criticità riconducibili anche a una congiuntura particolarmente sfavorevole" ha osservato Castelli, elencando come "esternalità negative": "emergenza pandemica, inflazione crescente, difficoltà di approvvigionamento dei materiali edili, elevata concentrazione di gare in corrispondenza dell'attuazione del Pnrr, l'impegno sul 110% di molte imprese, difficoltà nel reperire maestranze". Il Commissario ha definito la ricostruzione "una 'creatura viva' che va monitorata costantemente così da attivare i necessari adattamenti sul piano normativo e organizzativo". "Sugli immobili privati sono circa 28mila i progetti sinora depositati e si registra il completamento di circa 9.000 cantieri al 30 aprile 2023, con una spesa liquidata di circa 2,8 miliardi di euro" ha aggiunto.
    "Sulla scorta delle quasi 50mila manifestazioni di volontà raccolte, si attende ancora il deposito di circa 22mila progetti". La ricostruzione pubblica, invece, "necessita ancora di finanziamenti per circa 3,8 miliardi", determinato "sia dall'aumento derivante dalla crescita dell'inflazione rispetto ai primi importi indicati, sia a causa del recente aumento dei prezzi dei materiali".
   

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