"A quasi sette anni dall'inizio del
fenomeno sismico che ha ferito 138 Comuni dell'Italia centrale,
qualunque bilancio parziale non può prescindere dalla
consapevolezza che vi sono legittime richieste e aspettative da
parte dei cittadini e delle comunità locali che attendono ancora
risposta": a dirlo è il commissario straordinario alla
ricostruzione post terremoto, Guido Castelli, nel presentare il
suo primo report semestrale della ricostruzione.
"Si contano almeno 30mila persone che non hanno ancora
potuto fare rientro nelle loro abitazioni e questo diritto, non
solo alla propria casa ma anche al ritorno alla normalità, deve
essere garantito", ha aggiunto il commissario.
"Molti lavori nei cantieri sono stati completati o avviati,
ma nonostante l'incremento registrato in particolare sul fronte
della ricostruzione degli edifici privati, si evidenziano ancora
criticità riconducibili anche a una congiuntura particolarmente
sfavorevole" ha osservato Castelli, elencando come "esternalità
negative": "emergenza pandemica, inflazione crescente,
difficoltà di approvvigionamento dei materiali edili, elevata
concentrazione di gare in corrispondenza dell'attuazione del
Pnrr, l'impegno sul 110% di molte imprese, difficoltà nel
reperire maestranze". Il Commissario ha definito la
ricostruzione "una 'creatura viva' che va monitorata
costantemente così da attivare i necessari adattamenti sul piano
normativo e organizzativo". "Sugli immobili privati sono circa
28mila i progetti sinora depositati e si registra il
completamento di circa 9.000 cantieri al 30 aprile 2023, con una
spesa liquidata di circa 2,8 miliardi di euro" ha aggiunto.
"Sulla scorta delle quasi 50mila manifestazioni di volontà
raccolte, si attende ancora il deposito di circa 22mila
progetti". La ricostruzione pubblica, invece, "necessita ancora
di finanziamenti per circa 3,8 miliardi", determinato "sia
dall'aumento derivante dalla crescita dell'inflazione rispetto
ai primi importi indicati, sia a causa del recente aumento dei
prezzi dei materiali".
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