Il Wwf Italia ha presentato al
Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro
dell'Ambiente e della Sicurezza energetica la richiesta di
promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi
alla Corte costituzionale in merito all'art. 25 della Legge
della Regione Abruzzo n. 4/2024 recante "Disposizioni
finanziarie per la redazione del Bilancio di previsione
finanziario 2024-2026 della Regione Abruzzo (Legge di stabilità
regionale 2024)", che ha ridotto a 24 ettari la Riserva del
Borsacchio, eliminando tutta la fascia retro-costiera e
collinare dell'area protetta.
Nel documento presentato dal Wwf Italia vengono sollevati
diversi punti di illegittimità costituzionale dell'art. 25 della
LR n. 4/2024. "Innanzitutto, è stata evidenziata -spiega il Wwf-
l'illegittimità costituzionale del procedimento seguito. È
totalmente mancato, infatti, il coinvolgimento degli Enti locali
interessati dalla presenza della Riserva, come invece è previsto
dalla legge dello Stato sulle aree naturali protette (Legge 6
dicembre 1991, n. 394), visto che la riduzione di una riserva
del 98% di fatto equivale alla totale ridefinizione della stessa
e quindi ad una sua nuova istituzione. Il Comune di Roseto degli
Abruzzi ha chiaramente manifestato la propria contrarietà alla
riperimetrazione con la delibera del Consiglio Comunale n. 1 del
12 gennaio 2024 e nelle tante dichiarazioni rilasciate dal
Sindaco si rileva chiaramente come non ci sia stata alcuna
concertazione con il territorio. Anche gli Uffici regionali
preposti, a seguito di un accesso agli atti del Wwf Abruzzo,
hanno attestato di non essere stati coinvolti per l'elaborazione
del nuovo perimetro della Riserva".
A supporto di quanto evidenziato, il Wwf ha citato nella nota
inviata al Governo diverse sentenze della Corte costituzionale
che hanno dichiarato illegittime varie norme introdotte da leggi
regionali che hanno modificato la perimetrazione di parchi e
riserve regionali. Una di queste riguarda proprio un'altra legge
abruzzese, quella con la quale il governo regionale ha provato a
ridurre il confine del Parco Regionale Sirente Velino, legge
impugnata e considerata illegittima dalla Corte costituzionale
con sentenza n. 235/2022.
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