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Maltempo: neve fa bene alla birra,sotto coltre orzo a riparo
17 febbraio, 20:44 (ANSA) - ROMA, 17 FEB - ''Sotto la neve pane, sotto la
pioggia fame'', il tradizionale detto trova conferma nel mondo
della birra Made in Italy, fortemente dipendente dalle colture
di orzo da birra distico primaverile che poi due malterie, la
Saplo a Pomezia e Agroalimentare Sud Spa a Melfi (Potenza),
trasformano nel principale ingrediente della birra. ''Tanta neve
e' l'ideale per le falde acquifere che alimentano i terreni, si
scioglie lentamente senza dilavare sementi e nutrienti come
accade quando arrivano acquazzoni dopo tanta siccita''' ha detto
Giorgio Zasio, presidente della Saplo (societa' per azioni
produzione lavorazione orzo) che con 19.000 ettari coltivati e'
il primo produttore italiano di malto.
L'orzo che a seguito della maltazione diventa elemento essenziale della birra, ha precisato Zasio in occasione della presentazione dell'Associazione Birra del Lazio A.Bi, ''viene proprio dalle regioni del CentroSud piu' colpite dal maltempo nelle ultime due settimane: il viterbese nel Lazio, la bassa Toscana attorno alla Cassia, l'Umbria, le Marche, il Molise e la Basilicata. E la neve fa bene alla materia prima agricola necessaria alla produzione della birra, vale a dire i cereali ed in particolare l'orzo, il frumento tenero e la spelta. A mettere in allarme e' piuttosto la mancanza di neve in Francia, e soprattutto in Ucraina, il cosiddetto granaio d'Europa. Li' gli agricoltori sono in difficolta' per mancanza di neve, e gli operatori in tutto il mondo temono un forte rialzo dei prezzi cerealicoli''.(ANSA).
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L'orzo che a seguito della maltazione diventa elemento essenziale della birra, ha precisato Zasio in occasione della presentazione dell'Associazione Birra del Lazio A.Bi, ''viene proprio dalle regioni del CentroSud piu' colpite dal maltempo nelle ultime due settimane: il viterbese nel Lazio, la bassa Toscana attorno alla Cassia, l'Umbria, le Marche, il Molise e la Basilicata. E la neve fa bene alla materia prima agricola necessaria alla produzione della birra, vale a dire i cereali ed in particolare l'orzo, il frumento tenero e la spelta. A mettere in allarme e' piuttosto la mancanza di neve in Francia, e soprattutto in Ucraina, il cosiddetto granaio d'Europa. Li' gli agricoltori sono in difficolta' per mancanza di neve, e gli operatori in tutto il mondo temono un forte rialzo dei prezzi cerealicoli''.(ANSA).