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ANSA/ Cancro kiwi: Amylo x, l'arma biologica che lo sconfigge
26 marzo, 20:44 (Pseudomonas syringae pv. actinidiae), che provoca
il cancro del kiwi, e' stata scoperta dai ricercatori del
Dipartimento di scienze e tecnologie per l'agricoltura, le
foreste, la natura e l'energia dell'Università della Tuscia,
guidati da Giorgio Mariano Balestra. E' stato battezzato 'Amylo
X', ed è il primo agrofarmaco del genere ad essere stato
brevettato in Europa. I risultati della ricerca saranno
pubblicati a breve a livello internazionale.
''Negli ultimi anni - spiega Balestra -, tra le differenti
linee di ricerca sviluppate, ci siamo concentrati su strategie
di difesa biologiche. Abbiamo studiato a fondo un altro batterio
(un ceppo di Bacillus amyloliquefaciens) in grado di competere
naturalmente e quindi di proteggere, soprattutto le fasi della
fioritura, delle piante di actinidia dagli attacchi del batterio
agente del cancro del kiwi''.
La sperimentazione, durata oltre due anni, si e' sviluppata dapprima in laboratorio e quindi in pieno campo. ''Abbiamo iniziato studiato a fondo l'antagonista naturale in laboratorio - aggiunge Balestra - , il quale e' risultato in grado di inibire efficacemente il batterio killer. Inoltre, lo stesso antagonista non e' resistente agli antibiotici e puo' essere miscelato con i sali di rame. Quindi abbiamo testato l'Amylo X in pieno campo e, partendo dalla fioritura, abbiamo avuto delle ottime risposte in termini di riduzione delle malattia''.
Lo studio portato avanti dai ricercatori si e' svolto nel Lazio, regione pesantemente colpita dalla batteriosi. E' proprio nel Lazio che, nel 2008, il gruppo di ricerca dell'Universita' della Tuscia aveva isolato il batterio sul kiwi a polpa gialla.
In poco tempo il microrganismo si e' diffuso anche sulle varieta' di kiwi a polpa verde per poi essere segnalato in molti altri stati europei e non. Dal 2010, il Psa sta producendo ingenti danni anche in Nuova Zelanda (principale competitor dell'Italia a livello mondiale) dove, nel 2011 e' stato autorizzato anche l'impiego di antibiotici, vietati in agricoltura in tutta l'Unione Europea, ma senza dare alcun risultato concreto.
''Lavoriamo per aiutare l'intera filiera mediante strategie sostenibili sotto ogni punto di vista - sottolinea Balestra - e crediamo che, continuando a divulgare i nostri risultati, in stretta collaborazione con le istituzioni, le associazioni e i produttori di kiwi, si possa radicare il messaggio che con le opportune pratiche agronomico-colturali preventive, unitamente a determinati trattamenti fitosanitari, sia possibile convivere nel breve periodo con questa batteriosi e, successivamente, fare in modo che la stessa non rappresenti piu' una problematica fitopatologica economicamente rilevante''.
Il cancro causato dal batterio Psa, che fino ad un paio di anni fa sembrava un problema essenzialmente del Lazio, oggi riguarda tutte le principali regioni italiane, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria, dove viene coltivata l'actinidia per produrre i frutti di kiwi. In Italia, gli ettari colpiti dalla malattia sono diverse migliaia e i danni stimati superano i 60 milioni di euro l'anno. ''Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati ottenuti - conclude Balestra - perche' si tratta del primo agrofarmaco registrato in Europa nei confronti questo temibile batterio''.(ANSA).
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La sperimentazione, durata oltre due anni, si e' sviluppata dapprima in laboratorio e quindi in pieno campo. ''Abbiamo iniziato studiato a fondo l'antagonista naturale in laboratorio - aggiunge Balestra - , il quale e' risultato in grado di inibire efficacemente il batterio killer. Inoltre, lo stesso antagonista non e' resistente agli antibiotici e puo' essere miscelato con i sali di rame. Quindi abbiamo testato l'Amylo X in pieno campo e, partendo dalla fioritura, abbiamo avuto delle ottime risposte in termini di riduzione delle malattia''.
Lo studio portato avanti dai ricercatori si e' svolto nel Lazio, regione pesantemente colpita dalla batteriosi. E' proprio nel Lazio che, nel 2008, il gruppo di ricerca dell'Universita' della Tuscia aveva isolato il batterio sul kiwi a polpa gialla.
In poco tempo il microrganismo si e' diffuso anche sulle varieta' di kiwi a polpa verde per poi essere segnalato in molti altri stati europei e non. Dal 2010, il Psa sta producendo ingenti danni anche in Nuova Zelanda (principale competitor dell'Italia a livello mondiale) dove, nel 2011 e' stato autorizzato anche l'impiego di antibiotici, vietati in agricoltura in tutta l'Unione Europea, ma senza dare alcun risultato concreto.
''Lavoriamo per aiutare l'intera filiera mediante strategie sostenibili sotto ogni punto di vista - sottolinea Balestra - e crediamo che, continuando a divulgare i nostri risultati, in stretta collaborazione con le istituzioni, le associazioni e i produttori di kiwi, si possa radicare il messaggio che con le opportune pratiche agronomico-colturali preventive, unitamente a determinati trattamenti fitosanitari, sia possibile convivere nel breve periodo con questa batteriosi e, successivamente, fare in modo che la stessa non rappresenti piu' una problematica fitopatologica economicamente rilevante''.
Il cancro causato dal batterio Psa, che fino ad un paio di anni fa sembrava un problema essenzialmente del Lazio, oggi riguarda tutte le principali regioni italiane, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria, dove viene coltivata l'actinidia per produrre i frutti di kiwi. In Italia, gli ettari colpiti dalla malattia sono diverse migliaia e i danni stimati superano i 60 milioni di euro l'anno. ''Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati ottenuti - conclude Balestra - perche' si tratta del primo agrofarmaco registrato in Europa nei confronti questo temibile batterio''.(ANSA).