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Coppa America: a Valencia vince ancora la bonaccia
(dell'inviato Adolfo Fantaccini) (ANSA) - VALENCIA, 21 APR - I vecchi lupi di mare la chiamano bonaccia, che vuol dire quiete, calma piatta, tranquillita', riposo. Il tutto riferito al mare che a Valencia e' una tavola, o quasi, ormai da giorni. Il perché e' presto spiegato: manca il vento in tutto il golfo. Tutti pensavano, meteorologi compresi, che la cosiddetta 'termica' avesse ormai avvolto la terza citta' spagnola e alzato l'intensita' degli sbuffi, invece l'assenza pressoché assoluta di vento ha partorito la quinta giornata di pausa, contro l'unica di regate vissuta intensamente ieri pomeriggio. Dopo gli exploit di Mascalzone Latino-Capitalia e' tornata la calma (piatta) a Valencia dove, tutt'altro che casualmente, si é ricominciato a parlare di riunioni (piu' o meno ufficiali) e di possibili (ma, a questo punto, sempre piu' probabili) modifiche al calendario, se non addirittura al regolamento della Louis Vuitton Cup, i cui Round Robin sembrano ormai soffocati dal trascorrere inesorabile delle giornate. Domani, nelle prime ore della mattinata, i rappresentanti del challenger torneranno a riunirsi per discutere, confrontarsi, scontrarsi, proporre. Gia', ma cosa? Modifiche al programma varato da anni, ovviamente. Secondo i bene informati i challenger sarebbero divisi in due distinti schieramenti: c'é chi vuole proseguire a ogni costo, correndo magari il rischio di 'sforare' il calendario, invadendo i giorni di pausa previsti fra la fine del secondo Round Robin e l'inizio delle semifinali della Louis Vuitton Cup; e chi, invece, gradirebbe che le regate rinviate da oggi in avanti si recuperassero nel periodo del secondo Round Robin, che ne prevede solo una al giorno. I giochi sono ancora aperti, dunque: per la vittoria finale, per la rimodulazione del calendario e per tante altre cose. Questa Louis Vuitton Cup passera' alla storia per avere regalato sorprese, emozioni e grande suspence nell'unico giorno di regate, ma soprattutto per avere smentito tutte le previsioni. A cominciare da quelle meteorologiche. E c'é chi dice che il bello deve ancora venire. Domani, almeno in teoria, dovrebbero disputarsi il terzo e il quarto turno di regate, ma e' difficile fare previsioni, la situazione e' in continua evoluzione. Lo sforamento del calendario farebbe comodo ai team di medio calibro, che hanno a disposizione una quantita' minore di materiale da verificare, ma si tratta pur sempre di ipotesi. Di certo c'é che Alinghi continua a non sprecare energie, aspettando di conoscere il nome del suo sfidante ufficiale, mentre c'é chi non conosce il proprio futuro. Chissa' se gli organizzatori non si siano gia' pentiti di avere scelto il mare di Valencia per questa competizione che, meno soffia il vento, piu' si avvicina all'Italia. Un esempio? Bruno Troublé, l'uomo che ha inventato la Louis Vuitton Cup di vela (il torneo fra gli sfidanti del 'defender' dell'America's Cup), dopo avere invitato a cena i giornalisti italiani, due sere fa, ha chiesto loro di votare la citta' italiana sede della prossima Louis Vuitton Cup. Che sia un messaggio in codice? O un desiderio inespresso? (ANSA).