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Paradosso vento: ora e' troppo, niente gare
(dell'inviato Adolfo Fantaccini) (ANSA) - VALENCIA, 1 MAG - Prima ce n'era poco, adesso ce n'e' anche troppo. Il vento a Valencia continua a fare le bizze e a condizionare in maniera determinante lo svolgimento della Louis Vuitton Cup, la competizione fra gli sfidanti di Alinghi, defender svizzero della 32/a America's Cup. Fino a qualche giorno fa era la bonaccia a fermare le regate, oggi e' accaduto esattamente il contrario: le raffiche di vento, forti e violente, hanno impedito la disputa dei match race validi per il terzo Flight del secondo Round Robin (il cosiddetto girone di ritorno). Una vera disdetta per gli equipaggi che, ancora una volta, sono usciti al largo del golfo e, dopo alcune ore trascorse in mare in preda alle fortissime raffiche, sono stati costretti a rientrare nelle varie basi. Un'altra giornata persa, che costringera' il Comitato di regata a raddoppiare il programma dei Flight di domani: non uno, ma due se ne disputeranno, sempre se il vento si plachera' almeno un po'. Ma non c'e' da giurarci, dicono i meteorologi: il libeccio, in genere, nel golfo di Valencia soffia per tre giorni di seguito, dunque non sono da escludere altri rinvii anche per domani. La misurazione dell'intensita' del vento avviene all'altezza del mare, ma il Comitato di regata tiene anche in considerazione il vento a 32 metri (altezza della testa dell'albero delle barche) che e' ancora piu' forte. Per poter gareggiare in Coppa America, o comunque nella Louis Vuitton Cup, il vento non deve essere inferiore ai 7 nodi e non deve superare i 23. Oggi si sono toccati i 28 nodi e questo ha causato il rinvio delle regate. Ancora una volta, insomma, ha vinto la potenza di Eolo.