Primo piano
Onorato: non e' piu' vela da gentiluomini
(dell'inviato Adolfo Fantaccini) (ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 6 MAG - Il 'politically correct', da mesi ormai, non naviga piu' i mari dell'America's Cup. La 32/a edizione del trofeo velico piu' ambito, con tutte le polemiche, i suoi reclami, le proteste durante le regate, le invettive e i gesti volgari di tipico stampo calcistico, ne sono la testimonianza piu' immediata. La conferma definitiva di come la coppa sia cambiata da qualche tempo a questa parte e' arrivata ieri, quando il neozelandese imbarcato con Desafio, John Cutler, per festeggiare la vittoria sui suoi ex compagni, ha pensato di esibire simpaticamente il piu' classico degli ombrelli. Roba da far invidia a Jose' Altafini (in un Palermo-Napoli che fini' con l'arbitro Sbardella portato via da un elicottero atterrato tempestivamente sul campo della Favorita). ''La vela e' cambiata profondamente, e' vero - dichiara, con tono nostalgico, Vincenzo Onorato, patron di Mascalzone Latino-Capitalia Team - E' diventato uno sport infarcito di eventi mondani, di feste, di appuntamenti che distolgono l'attenzione dalle regate. Il denaro sta distruggendo questa disciplina. E poi c'e' anche la politica... Adesso ce n'e' davvero tanta dietro questo sport e i risultati si vedono''. Mascalzone Latino-Capitalia e' stato il team che, piu' di tutti, ha subito gli strali della giuria, subendo due multe da 10 mila euro, oltre alla ripetizione di una regata, poi persa appunto con Desafio (contro il verdetto della giuria ha fatto ricorso Victory, parte in causa nella vicenda, perche' in corsa per le semifinali). ''E' dura da digerire una regata persa a tavolino - prosegue Onorato - e lo diventa ancora di piu' quando, dopo una regata vinta perche' ripetuta, un avversario ti manda a quel paese e lo fa magari con un gestaccio. Nello sport bisogna saper perdere, ma sopratutto bisogna sapere vincere. Non a caso stasera inviero' una mail di al comandante Salvatore Sarno per complimentarmi con lui: mi e' piaciuto il modo in cui la sua Shosholoza ha vinto la regata oggi contro di noi''. E' anche una questione di stile. ''E' vero - conclude Onorato - Il comportamento dei partecipanti caratterizza lo stile di uno sport; se vogliamo salvaguardare la tradizione di questa disciplina dobbiamo tenere comportamenti piu' in linea con la tradizione e le buone maniere''. L'ombrello esibito da Cutler non e' stato preso bene dai 'mascalzoni' e in particolare lo skipper Vasco Vascotto, sempre piu' arrabbiato e deluso. Gia' nei giorni scorsi l'atteggiamento particolarmente aggressivo dell''afterguard di Bmw Oracle Racing (anche lui neozelandese), Gavin Brady, aveva suscitato la protesta (solo verbale) degli uomini di Onorato. Brady, nel corso di una regata equilibrata, ma condizionata dalle continue proteste del miliardario Larry Ellison, era stata solo la punta di un iceberg. Proteste, sospetti, illazioni, ricorsi. E meno male che non possono intervenire ne' il Tar e neppure il Consiglio di Stato, altrimenti qualcuno potrebbe anche appellarsi a loro, seguendo l'esempio delle societa' di calcio. Il bon ton, la rassegnazione di fronte a una sconfitta, non sono piu' materia di Coppa America, dove invece si esulta per una vittoria e si ripetono i gesti (come il dito sul naso, che vuol dire 'zitti tutti', del napoletano Carlo Castellano, dopo la vittoria sui concittandini di Mascalzone) dei calciatori dopo un gol. Tutto questo passa attraverso l'assoluto silenzio della stampa spagnola che oggi, pur dedicando pagine intere all'impresa di Desafio, non mensiona il gesto dell'ombrello. Come dire, vittoria meritata e festeggiata a suon di musica. E senza ombrelli, visto che da queste parti da alcuni giorni splende il sole.