Primo piano
Un raggio di luna illumina Valencia
(dell'inviato Adolfo Fantaccini) (ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 20 MAG - C'e' modo e modo di conquistare una qualsiasi finale di una qualunque manifestazione sportiva. Luna Rossa Challenge a Valencia ha scelto il modo piu' roboante. Lo scafo targato Telecom-Prada ha polverizzato, in una manciata di giorni, le ambizioni di Bmw Oracle Racing, il team messo su da uno degli uomini piu' ricchi del mondo (secondo Forbes addirittura l'11/o), Larry Ellison, re dei software. E' un 5-1, quello inflitto dal team di Patrizio Bertelli e Francesco De Angelis, che non ammette repliche, senza appello. Rotondo, chiaro, netto. Meritato. Come la sconfitta subita dagli americani, che avevano tutta l'intenzione di riportare la coppa dall'altra parte dell'oceano, magari a San Francisco, e invece sono rimasti impantanati nel mare di Valencia, come in una palude della Virginia infestata dai coccodrilli. Avevano speso tanti soldi per questa campagna, Ellison e i suoi, milioni e milioni di dollari (pare 140), ma si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano, sempre a inseguire la poppa di Luna Rossa. Non e' la prima volta che il piccolo Davide batte il gigante Golia e probabilmente non sara' nemmeno l'ultima. Nello sport accade spessissimo. E si e' verificato anche negli ultimi giorni a Valencia: dopo che nei Round Robin, fra un rinvio e l'altro, Luna Rossa era stata bastonata severamente e amaramente da Bmw Oracle, facendo temere un'eventuale semifinale in apnea, in semifinale e' arrivata invece la rivincita. E che rivincita. Il team italiano e' stato perfetto, implacabile, tracciando un solco netto con gli avversari che gia' dopo avere incassato il 2-1 avevano cominciato a dare segni di crisi, fino ad arrivare all'addio dello skipper Chris Dickson, dimesso in tronco da Ellison e pronto a tornare in Nuova Zelanda, ''per dedicarsi alla famiglia''. Era stato spavaldo, Dickson, come lo erano stati tutti gli Oracle in certe regate: come quella vinta su Mascalzone Latino-Capitalia Team, a colpi di proteste e messaggi intimidatori ai giudici. Adesso che sono fuori dalla Louis Vuitton Cup vengono alla mente gesti e gestacci che hanno contrassegnato il loro cammino in questa competizione valenciana. L'antisportivita', che spesso va a braccetto con la forza e la potenza economica, ancora una volta, insomma, non ha pagato. Ha vinto la Luna, oggi come ieri e l'altro ieri sempre al comando della regata, e allora viva la Luna. Ma nessuno avrebbe potuto prevederlo. Lo sport e' bello per questo e anche la vela non si sottrae allaa regola che va oltre la competizione sportiva. E che oggi ha permesso agli spagnoli di Desafio di rinviare (ma non e' detto che si tratti di un semplice rinvio) il successo di Emirates New Zealand, che rimane a quattro vittorie, ma vede avvicinarsi i padroni di casa, adesso a quota 2. E, mentre Luna Rossa questa volta stara' alla finestra per conoscere il nome dell'avversario che incontrera' nel proprio cammino verso la finale della 32/a America's Cup contro Alinghi, saranno altri a duellare. Domani Desafio e New Zealand, come previsto dal programma, non scenderanno in acqua. Ricominceranno a farlo dopodomani e non e' detto che non ci scappi qualche altra sorpresa. Come dice lo skipper De Angelis, alla sua seconda finale fra gli sfidanti, tutto dipendera' dal vento, dal mare. Per vincere ci vorra' dell'altro, pero'.