Primo piano
Bertelli, come Juve condannati a vincere
(dell'inviato Adolfo Fantaccini) (ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 21 MAG - "La marcia di avvicinamento alla finale della Coppa America e' ancora lunga, piena di ostacoli, faticosa. Ci vorranno impegno, dedizione, fatica. Tanta fatica. Intanto, pero', godiamoci questo successo, poi penseremo al resto". Il patron di Luna Rossa Challenge, Patrizio Bertelli, ieri si e' fatto inondare dallo champagne del suo skipper Francesco De Angelis, al rientro nella base di Valencia, dopo il quinto successo conquistato su Bmw Oracle Racing, oggi ha cercato di riordinare le idee. Si e' goduta la qualificazione alla finale della Louis Vuitton Cup e ha cominciato a pensare al futuro della sua Luna Rossa. Con un occhio alla Coppa America: "Noi la Juve del mare? Come tutte le grandi squadre - ha detto Bertelli, tifoso bianconero - dopo una vittoria dobbiamo sempre cercarne un'altro". "Abbiamo fatto un grande passo in avanti, ma adesso dobbiamo compierne altri due per coronare il sogno di una vita", ha ammesso Bertelli, nel corso della trasmissione di Gr Parlamento, dal titolo 'La politica nel pallone'. Il patron dello scafo targato Telecom-Prada, da buon toscano verace, e' andato oltre, arrivando a pronunciare perfino la magica parola America's Cup, la sfida delle sfide, quella che mettera' di fronte il vincitore della Louis Vuitton Cup agli svizzeri di Alinghi, che nel 2003 trionfarono nel mare di Auckland, portando per la prima volta il trofeo velico piu' ambito nel Vecchio continente. "Noi dobbiamo vivere alla giornata - chiarisce Bertelli - Chi preferisco incontrare fra New Zealand e gli spagnoli? I 'kiwi' sono forti. Ci sentiamo alla pari sul piano del team velico con i neozelandesi, ma non conosciamo la velocita' della loro barca. Le regate sono sempre qualcosa in cui c'é del misterioso". Da buon juventino, Bertelli non puo' sottrarsi al paragone fra Luna Rossa e la squadra bianconera, neopromossa sabato scorso matematicamente dalla Serie B alla A. Il patron si lancia in paragoni fra Del Piero e Spithill, Trezeguet e De Angelis. Poi, invita Buffon a fare il 18/o uomo a bordo, D'Alema, Fassino, la Melandri e D'Alema per la finale valeciana della Vuitton Cup, ricevendo solo parziali adesioni. "Speriamo di poter venire", la risposta del segretario Ds, in diretta telefonica. "Per diventare come la Juventus - osserva il presidente del sindacato di Ita 94 - bisogna vincere anche la Coppa America". Il discorso si sposta ancora sulla vela, la piu' grande passione della sua vita. "Eravamo gia' forti nel 2003, ma non avevamo una barca progettata nel modo piu' giusto per affrontare una competizione del genere", taglia corto. L'eliminazione di Bmw Oracle Racing ha cancellato una nazione potente e di grandi tradizioni veliche come gli Stati Uniti. "Gli americani non hanno piu' quel potere che avevano negli anni '60 o '70 - sottolinea Bertelli - In quel periodo erano in grado di gestire la conoscenza dei materiali, avevano strumenti che altri non possedevano. Adesso, pero', i tempi sono cambiati. E' rimasto solo il fascino contraddittorio della competizione". L'edizione valenciana della Coppa America rischia di scombussolare anche il corso della storia. Un esempio? Se Luna Rossa dovesse approdare nella finale dell'America's Cup si troverebbe di fronte gli svizzeri di Alinghi. Due team europei in una finale del genere, fino a qualche anno addietro, nemmeno l'estro del barone Bich, uno dei grandi protagonisti di questa competizione, avrebbe potuto prevederli.