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Luna Rossa-New Zealand, comincia la sfida
(ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 31 MAG - Dopo avere indossato gli scomodi panni del piccolo e dispettoso Davide per battere il gigante Golia, che aveva le sembianze degli americani di Bmw Oracle Racing, da domani Luna Rossa Challenge dovra' appellarsi alla metafora dell'allievo che supera il maestro. L'impresa nella finale della Louis Vuitton Cup - che parte domani alle 15 - e' ancora piu' ardua per gli uomini di Francesco De Angelis, perche' i neozelandesi sono i veri precettori del match race, l'uno contro uno che rende la vela uno sport appassionante anche solo per chi lo guarda in tv, comodamente seduto a casa. Ci vorra' un'altra impresa per aggiudicarsi il torneo degli sfidanti e acquisire cosi' il diritto ad accettare la sfida lanciata da Alinghi, detentore della 32/a Coppa America . Ci vorra' una prova (ma una sola non bastera', poiche' si gareggia al meglio delle nove regate) perfetta, di quelle destinate a rimanere scritte nella storia di questo sport. Come avvenne nel 2000, allorche' il capitano De Angelis riusci' a traghettare la 'Luna' di Patrizio Bertelli verso un traguardo assolutamente insperato, la conquista della Louis Vuitton Cup appunto, salvo poi farsi schiaffeggiare dagli stessi neozelandesi in una finale di Coppa America senza storia. Il paragone con sette anni fa, comunque, non regge per svariati motivi: innanzi tutto, perche' l'attuale equipaggio e' molto piu' esperto, forte, capace, meglio assortito e con un asso nella manica, il timoniere James Spithill; ma anche per via del fatto che i 'kiwi', durante i due Round Robin e le successive semifinali, non sono apparsi impeccabili soprattutto in partenza, arrendendosi anche a equipaggi (e' il caso di Mascalzone Latino-Capitalia Team) che poi nemmeno si sarebbero qualificati per le semifinali. Del resto non e' stato facile per Team New Zealand rimettere assieme i cocci e ripresentare nel 2004 un equipaggio degno del prestigio della competizione, dopo la scoppola subita ad Auckland da Alinghi, che aveva strappato la coppa ai 'kiwi'. I migliori talenti si erano accasati altrove, i problemi economici erano enormi e allora per la rifondazione ci si e' voluti affidare a Grant Dalton, esperto in giri del mondo, ma non di Coppa America . Serviva a ogni modo un leader carismatico, sul modello di Peter Blake nel '92; solo cosi' il miracolo si e' potuto compiere. New Zealand, non solo si e' aggiudicata la classifica dei 13 Louis Vuitton Acts, ma ha trionfato anche nei due Round Robin, salvo poi complicarsi leggermente la vita contro gli spagnoli, sconfitti 'solo' per 5-2. Adesso, pero', il giovane timoniere Dean Barker, ex figlioccio del mago della Coppa America , Russell Coutts, dovra' fare i conti con un australiano di nome James Spithill, che domani avra' il diritto di partenza nella prima delle possibili nove sfide e cerchera' di sfruttarla al massimo. Il resto dovranno farlo il genio del vento Torben Grael e capitan De Angelis, assieme a tutto il resto dell'equipaggio. Luna Rossa dovra' brillare nel cielo di Valencia per avere ragione dei neozelandesi, ma l'impresa non appare disperata come alla vigilia della semifinale contro gli americani di Bmw Oracle Racing. Gia' dal primo 'corpo a corpo' domani a Valencia uscira' un vincitore: Barker o Spithill? Al vento e al mare le sentenze. L'Italia della vela attende col fiato sospeso e incrocia le dita.