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New Zealand vola, Luna Rossa in crisi
(dell'inviato Adolfo Fantaccini) (ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 3 GIU - Una sconfitta senza attenuanti. Che sta stampata sul volto del brasiliano Torben Grael, fino a qualche giorno addietro tattico di straordinarie capacita', tutto genio e sregolatezza, oggi uomo quasi normale a bordo dello scado targato Telecom-Prada. Nel giorno della terza, clamorosa (se non altro per le dimensioni) sconfitta in altrettante regate, subita nella finale della Louis Vuitton Cup di vela contro Emirates Team New Zealand, a Luna Rossa Challenge rimangono pochi appigli. Piaccia o no (agli sportivi italiani soprattutto), i 'kiwi' hanno una barca piu' veloce e, se non si verificheranno disastri da qui ad altri tre o quattro giorni, la Louis Vuitton Cup (che potrebbe essere anche l'ultima con il marchio e il nome della casa parigina) appare destinata a solcare gli oceani e a tornare nel nuovo continente. Forse e' tutta colpa di Bmw Oracle Racing, il cui crollo in semifinale ha dato un'indicazione non in linea con la realta' delle cose sulle capacita'-possibilita' del team italiano di poter strapazzare i 'kiwi'. Quel 5-1 di fine maggio, con ogni probabilita', non era un verdetto del tutto attendibile, nei numeri e naturalmente nelle prestazioni. Luna Rossa e' una barca che va, ma per vincere ci vuole dell'altro: bisogna andare veloci, non sbagliare mai, soprattutto trovare in tempi rapidi i giusti rimedi. Altrimenti, il disastro diventa inevitabile. Nelle prossime ore, nella base valenciana di Luna Rossa, si lavorera' sodo per individuare le adeguate contromisure e in particolare per rendere performante lo scafo. E' possibile che si faccia ricorso a un nuovo certificato di stazza, conseguenza di una serie di modifiche che devono essere per forza 'denunciate' alla giuria, ma non sono esclusi anche avvicendamenti a bordo. Sempre ammesso che questo tipo di scelte possano servire a qualcosa contro Team New Zealand che oggi ha fornito - qualora ve ne fosse bisogno - un'altra potentissima prova di forza. E dire che Luna Rossa, dopo un interminabile dial-up (la fase che precede il via), era riuscita anche a precedere gli avversari in partenza. Ma l'illusione e' stata breve, anche se intensa, perché i 'kiwi' hanno sfruttato un giro di vento, guadagnando subito 36 metri, che sono presto saliti a 50. New Zealand ha difeso il lato destro, dopo una virata di Luna Rossa, e si e' portato con le mure a sinistra. Il vantaggio e' prima salito a +72, quindi a +90; da quel momento e' cresciuto minuto dopo minuto, fino a diventare abissale. Incolmabile. Conti alla mano, la barca italiana e' partita con un lunghezza di vantaggio e, nel giro di pochi minuti, si e' trovata dietro di quattro lunghezze, con un divario irrefrenabile che, alla prima boa di bolina, si e' attestato sui 40", poi e' salito ancora a 200 metri. Un massacro. Al giro del cancello di poppa, i neozelandesi hanno inflitto 55" di distacco, poi hanno ancora allungato: 204, 262 metri. All'ultima boa di bolina, Luna Rossa e' riuscita a limitare i danni (-55" dagli avversari), ma nell'ultimo lato i 'kiwi' hanno allungato ancora, volando verso l'arrivo, con oltre 400 metri di vantaggio, che rendono la sconfitta ancora piu' netta, ma non certo meno amara. Domani e' in programma il giorno di riposo, ma forse lo sara' solo per New Zealand, che ha gia' in tasca due match-ball secchi. A Luna Rossa, invece, ne mancano ancora cinque. Tanti, forse troppi. A Bertelli, visto come si sono messe le cose, rimane solo la speranza.