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Luna Rossa ultimo atto, trionfo N.Zealand
(dell'inviato Adolfo Fantaccini) (ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 6 GIU - Il miracolo, questa volta, non c'é stato. Nel mare di Valencia, la Luna Rossa di Patrizio Bertelli e' naufragata con la sua bella valigia piena di ambizioni, speranze e sogni proibiti. Lo scafo Telecom-Prada oggi si presentava alla quinta sfida contro Emirates Team New Zealand in una situazione disperata, con un 4-0 da rimontare che nel gergo sportivo (dunque, non solo velistico) equivale a un Everest di scalare senza ossigeno e magari pure con una distorsione a una caviglia rimediata oltre gli 8 mila metri di altitudine. Era impensabile ribaltare la situazione e forse anche inutile creare i presupposti per l'appendice di un'agonia che avrebbe reso le cose piu' difficili e amare. Il malato Luna Rossa era grave, sarebbe bastato un soffio per spegnerlo. Invece, c'é voluta una spallata, perche l'ultimo successo di Emirates Team New Zealand, prima di alzare per la seconda volta nella storia la Louis Vuitton Cup di vela, e' stato sofferto fino all'ultimo metro. Gli uomini di Francesco De Angelis, spesso accusati di non avere troppo sangue nelle vele, infatti, se la sono giocata con grinta, determinazione e straordinario ardore agonistico. Forse come mai era accaduto fino a oggi. Pero', non e' bastato: perché la barca dei 'kiwi' era comunque piu' veloce. Luna Rossa, questa finale, non l'ha persa oggi, ma nei giorni scorsi. E poi, rimane il mistero delle modifiche, apportate alle barca solo fra ieri e oggi, cioé sullo 0-4, e non prima. Perché questo grave ritardo, visto i progressi mostrati dalla barca? Dopo l'ultimo maquillage, infatti, Luna Rossa e' migliorata, e di molto, tanto da apparire addirittura piu' veloce nelle manovre. Ma non solo: anche piu' fluida nella navigazione. La partenza di oggi e' stata a favore degli italiani, con il solito James Spithill abile con il timone fra le mani a lanciarsi sopravvento rispetto agli avversari. Luna Rossa vira subito e si porta sulla destra con le mura a sinistra, le due barche procedono parallele verso la layline di destra e, dopo che i 'kiwi' virano all'incrocio sottovento, il vantaggio e' di 50 metri. Come sempre a favore degli uomini guidati da Dean Barker. Le due imbarcazioni navigano oltre la layline di destra verso la boa di bolina e New Zealand mantiene un vantaggio di una cinquantina di metri: la prima boa fa registrare un distacco di 20", che rimarra' tale e quale anche nelle successive due boe, a testimonianza di come lo scafo targato Telecom-Prada non abbia mai mollato. Solo nella boa dell'arrivo, i Luna Rossa boys mollano, ma solo di due secondi rispetto ai precedenti passaggi di 20". Il computo complessivo dei tempi e' eloquente: New Zealand ha avuto un vantaggio massimo di poco meno di 200 metri, ma ha rischiato di essere raggiunto e addirittura superato nell'ultimo lato del campo di regata, quando la barca italiana e' riuscita a portarsi addirittura a -27 metri. Sarebbe stata l'ultima beffa della competizione valenciana, che rimarra' alla storia come la piu' popolare, bizzarra e imprevedibile che sia mai stata organizzata. Anche in sede di pronostico, dal momento che i grandi soloni della vela sono stati smentiti: tutti puntavano su Bmw Oracle Racing, invece in semifinale l'ha spuntata Luna Rossa, con un secco 5-1. Tutti indicavano lo scafo italiano come sicuro vincitore della Louis Vuitton Cup e invece ha trionfato New Zealand. D'ora in avanti in quanti proveranno a dire la loro?.