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ANSA.it - Speciale 32ma America's Cup

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Una finale ancora tutta da giocare

(ANSA) - VALENCIA (SPA), 25 GIU - Da piu' di un decennio una finale valida per l'America's Cup di vela, dopo due giorni di regate, non faceva registrare il punteggio di 1-1. A Valencia e' accaduto anche questo, proprio nel giorno in cui tutti pronosticavano una fuga di Alinghi. Invece, i kiwi si sono risollevati, scippando la vittoria dalle mani degli svizzeri e regalandosi un sogno, lungo o breve dipendera' da loro stessi, comunque affascinante e ambizioso. Ma non velleitario. La novita' e' che, dopo un successo a mani basse e limitando al massimo i rischi, ieri Alinghi ha dimostrato di sentire l'assenza di un asso della vela come Russell Coutts, il protagonista indiscusso del successo rossocrociato del 2003 nel mare di Auckland, che il patron Ernesto Bertarelli ha parcheggiato senza tanti complimenti. Troppi errori, alcune decisive incertezze e la consapevolezza della forza degli avversari che cresce di giorno in giorno; da ieri, New Zealand non e' piu' una vittima predestinata, ma un antagonista valido, in grado di potersi giocare questa finale fino all'ultimo refolo di vento. "Dopo quanto e' avvenuto ieri - ammette Dean Barker, giovane ma esperto timoniere di Nzl 92 - abbiamo avuto la conferma che, questa coppa, potremo giocarcela fino in fondo a Valencia. Lo sapevamo gia', aspettavamo solo delle conferme, che sono arrivate puntualmente". Straordinaria anche la prestazione di Terry Hutchinson, tattico dei kiwi, che e' stato pronto e reattivo, abilissimo ad approfittare degli errori - anche minimi - dei defender svizzeri. Il duo Hutchinson-Barker aveva gia' fatto faville nella finale della Louis Vuitton Cup, vinta per 5-0 contro Luna Rossa, adesso si stanno ripetendo nella sfida piu' importante e prestigiosa della loro carriera di velisti. E Alinghi? Quante perplessita' attorno alla barca che era stata tenuta nascosta gelosamente nella base del porto di Valencia e che aveva esordito sabato pomeriggio con un successo all'insegna della concretezza, proprio contro i neozelandesi. Sui 100 e' una barca veloce, questo e' indiscutibile, che in talune circostanze sembra addirittura in missile, ma non e' insuperabile. Il successo dei kiwi di ieri lo ha dimostrato. Adesso, non rimane che aspettare i verdetti delle prossime regate. Era prevedibile, del resto lo si era capito gia' dopo il primo match race, che non ci sarebbe stato un altro cappotto in una finale dell'America's Cup, adesso e' matematico. Ma non solo: le quotazioni dei neozelandesi sono salite notevolmente, a discapito di quella di Alinghi, sconfitto ieri dopo una serie interminabile di successi. A questo punto puo' accadere di tutto nel golfo di Valencia, dove il vento si mantiene basso, mentre sale la voglia di New Zealand di riportare la prestigiosa brocca d'argento dall'altra parte del mondo.(ANSA)



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