Primo piano
Alinghi, un pareggio senza rischi
(ANSA) - VALENCIA, 27 GIU - Se il vento torna a soffiare con un'intensita' ragionevolmente regolare, Alinghi si dimostra la barca piu' forte, compatta, veloce e affidabile. Non solo: se gli svizzeri mettono da parte ogni tipo di presunzione, allora per Emirates Team New Zealand ci sono pochi margini di speranza di poter riportare l'America's Cup dall'altra parte dell'oceano, ovvero nella terra dei 'kiwi'. La dimostrazione si e' avuta oggi, al termine della quarta regata di finale, allorche' gli svizzeri hanno tagliato per primi il traguardo, conducendo la regata dall'inizio alla fine e azzerando i rischi. Niente a che vedere con il match race di ieri, una specie di thriller in piena regola, ricco di colpi di scena, di continui rovesci e di clamorose leggerezze anche da parte di santoni della vela. Oggi Alinghi ha scelto la strada del pragmatismo sfrenato, regatando senza alcuna velleita' e badando, dopo avere preso il comando delle operazioni gia' in partenza, a tenere sotto controllo i pericolosissimi avversari neozelandesi, storicamente maestri dell'uno contro uno. Questa volta Brad Butterworth non si e' concesso nemmeno una 'pausa' e alla fine ha condotto il team di Ernesto Bertarelli verso la conquista di un successo di fondamentale importanza per la conquista della Coppa America. Si provi a immaginare cosa sarebbe successo se anche oggi, uno dei velisti piu' pagati, celebrati e osannati dell'intera manifestazione, avesse commesso un altro errore decisivo, favorendo il 3-1 dei 'kiwi'. Invece e' andato tutto secondo logica, grazie anche al vento, che ha finalmente superato gli 11 nodi d'intensita', cosi' da spingere Sui 100, barca pensata e costruita puntando sulla potenza. Tutto il contrario dello scafo neozelandese, che procede in agilita' quando la brezza si mantiene sotto i 10 nodi. Proprio come era avvenuto ieri. Alinghi conquista una decina di metri in partenza, in questa quarta regata della serie, ma stenta a decollare. Le barche, nel primo lato, procedono su rotte parallele con le mure a dritta, la paura di sbagliare - o di concedere il pur minimo vantaggio agli avversari - e' tanta. Alinghi guadagna qualche metro (+34), ma non si registrano virate nei primi 10' di regata. Il vantaggio degli svizzeri sale (a 40 metri) e procede di pari passo con la noia. Altro che colpi di scena, c'e' calma piatta nel campo di regata, dove i detentori della Coppa America non concedono niente e costruiscono il punto del 2-2. Le due barche raggiungono la layline di sinistra senza virare, il vantaggio si mantiene su una trentina di metri fino alla prima boa di bolina, che Ed Baird e i suoi girano con 20'' di vantaggio sui 'kiwi'. Da quel momento in poi, Sui 100 prova ad allungare e ci riesce: il vantaggio sale a 72, poi a 88 metri e diventa rassicurante non appena New Zealand accusa problemi con lo spi. Al cancello di poppa, Alinghi passa con 34'' di vantaggio, poi perde 23'' e comincia a vedere gli spettri del giorno precedente, per questo si avvicina agli avversari e li marca stretti, togliendo loro ogni minimo refolo di vento. Poi, una nuova separazione fa salire il vantaggio a 79 metri, quindi a 120. Serie di virate con Alinghi che difende la destra, il vantaggio oscilla fra i 102 e i 140 metri, New Zealand questa volta non ce la fa. Anche perche', nell'ultimo lato di poppa non accade piu' nulla. L'unica emozione la regala un uomo di Alinghi, che sale sull'albero e armeggia con la randa (cosa a quanto pare proibita dal regolamento), sotto gli occhi dei telespettatori di tutto il mondo; il gesto potrebbe far scattare la protesta del Comitato di regata, dunque un provvedimento nei riguardi di Alinghi.