Primo piano
Frittata New Zealand, e Alinghi va 3-2
(ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 29 GIU - Il sorpasso e' servito ed e' come un liquore amaro, che provoca forti mal di pancia, spasmi insopportabili, agli sfidanti di Emirates Team New Zealand. La 32/a America's Cup di vela, anche dopo il 3-2 firmato oggi dal 'defender' Alinghi nel mare di Valencia, rimane ancora in bilico, se non altro perché genera una domanda molto spontanea: quanto c'é di meritato in questo vantaggio e in che misura i 'kiwi' lo hanno favorito, spaccando lo spinnaker e sperperando in un battibaleno i quasi 80 metri di vantaggio che avevano conquistato fino a pochi metri prima del secondo lato del campo di regata? E poi ancora: Alinghi, con un vento sopra i 14 nodi non avrebbe dovuto stravincere la regata? Invece, gli svizzeri hanno rischiato una figuraccia (non sarebbe stata la prima della serie) e, pur avendo meritato di conquistare il terzo punto, con una condotta di gara senza errori né sbavature, sono stati favoriti dalla 'buena suerte' tipicamente spagnola. Che, invece, ha voltato le spalle agli sfidanti. Accade tutto poco prima del secondo lato del percorso: New Zealand avanza veloce fra le onde, ma deve rallentare perché va sostituito lo spi che presenta un foro abbastanza grande. Proprio mentre il prodiere provvede a sganciare la vela, il buco diventa una voragine e la frittata e' fatta: nel giro di qualche secondo, i 60 metri di vantaggio dei 'kiwi' svaniscono, Alinghi ringrazia, sorpassa e si porta addirittura a +165 metri, lasciando gli avversari in una situazione abbastanza caotica. I neozelandesi, infatti, non riescono ad armare il secondo spi, che si 'incaramella' e successivamente lo buttano a mare, issandone un terzo. Il team di Grant Dalton trascorre 5' di autentico dramma agonistico, una tragicommedia in piena regola che va in onda in mondovisione, ed e' a quel punto che matura il 3-2 degli svizzeri, abili poi a non mollare fino alla fine la vetta della regata. Una deduzione cronometrica, tuttavia, tiene alti il morale e l'ottimismo degli sfidanti: Alinghi ha guadagnato qualcosa come 225 metri sui New Zealand, grazie alla rottura dello spi, ma e' giunta sul traguardo con 'solo' un'ottantina di metri di vantaggio. Troppo poco, se si considera che si e' gareggiato con una quindicina di nodi di vento, cioé nelle migliori condizioni possibili per lo scafo dei 'defender'. Nzl 92, insomma, si e' rivelata competitiva anche con condizioni di vento forte, cosi' come del resto Alinghi stessa era apparsa veloce con una brezza inferiore ai 10 nodi. I neozelandesi, proprio per evitare di perdere troppi metri al via, oggi sono stati protagonisti di una partenza molto aggressiva, che ha letteralmente sorpreso i 'defender'. Da quel momento hanno girato in testa, e con un vantaggio di 12", la prima boa di bolina; solo la rottura dello spi ha frenato la loro corsa. Da quel momento, Alinghi ha cominciato a condurre, senza pero' riuscire a decollare: di 26" il vantaggio alla seconda boa, girata a destra, di 24" alla terza. New Zealand non ha mai mollato e alla fine e' riuscito a contenere il distacco con un vento non proprio adatto alla caretteristiche della barca. E' questo l'elemento su cui riflettere. Ma, attenzione: da domani, giorno della sesta regata, i 'kiwi' non potranno piu' permettersi di sbagliare, perché se gli svizzeri dovessero portarsi sul 4-2 li costringerebbero poi a ottenere tre vittorie di seguito per aggiudicarsi il trofeo. Di fatto sarebbe come scalare l'Everest senza le bombole d'ossigeno.(ANSA)