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Vento guastafeste, Alinghi rinvia il trionfo
(ANSA) - VALENCIA (SPAGNA), 1 LUG - L'Ac Managament, la societa' che organizza e gestisce la 32/a America's Cup di vela, aveva gia' dato perfino le coordinate alle centinaia di fotoreporter che si trovano a Valencia: la festa di Alinghi, per la conquista del secondo trofeo consecutivo a distanza di tre anni, doveva essere colorata e rumorosa. Ma soprattutto ben organizzata. A Valencia, pero', stasera non ci sara' nessuna festa, perche' gli svizzeri non hanno potuto aggiungere il loro quinto sigillo a questa serie di finale contro Emirates Team New Zealand. Colpa del vento, che si e' mantenuto quasi sempre sotto i 7 nodi e non ha permesso a Peter Reggio, presidente del Comitato di regata, di poter abbassare la bandiera 'intelligenza' per dare il via alla settimana finale. Ernesto Bertarelli, i componenti del team di Alinghi, i tifosi ginevrini giunti in Spagna, dunque, dovranno aspettare ancora - nella migliore delle ipotesi - 48 ore, prima di poter festeggiare un'altra impresa sportiva. Il giorno di riposo in programma domani, infatti, costringera' i 'defender' a una strana 'pausa di riflessione'. E non e' detto che martedi' sia il giorno giusto per festeggiare la riconquista della Coppa America: ancora una volta saranno il vento e la voglia di rimanere aggrappati a un'esile speranza da parte dei 'kiwi', a decidere. Certo, il successo conquistato ieri da Alinghisembra avere messo la parola fine alla competizione che ha trasformato, nei contenuti e nelle strategie, il modo di vivere e intendere la vela. Gli svizzeri hanno conquistato il terzo punto di fila, dopo essersi trovati addirittura sotto di una regata, allungando cosi' il passo. Abilita', destrezza, un pizzico di fortuna, ma soprattutto lavoro e tanta organizzazione, dietro i successi di Alinghiche in questa finale non sempre ha dimostrato di avere la barca piu' veloce. Anzi, ha quasi sempre sofferto contro un avversario, New Zealand, bravo, caparbio, abilissimo nell'arte del match race, l'uno contro uno che rende la Coppa America una competizione affascinante, speciale. Patron Bertarelli lo sapeva che i maestri indiscussi erano i neozelandesi, ecco perche' nel 2000 decise di costruire un blocco 'kiwi' attorno a un guru della vela di nome Russell Coutts; il passo verso la conquista del trofeo e' stato breve; il trionfo e' arrivato tre anni piu' tardi, proprio nel mare di Aukland, appunto nella terra della vela. Dopo il divorzio da Coutts, cui il patron italo-svizzero ha dato il benservito proprio alla vigilia della nuova campagna, si temevano contraccolpi, che non ci sono stati. Almeno fino a questo momento. Alinghiha continuato a navigare con il vento in poppa, Coutts e' rimasto alla finestra, nell'attesa di una nuova avventura. Adesso Bertarelli sta dimostrando di poter vincere anche senza di lui e vuole farlo fino in fondo, in fretta. Magari proprio martedi'.