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La città

Valencia è la terza città della Spagna, per grandezza e importanza. E’ circondata da una pianura, la Huerta, dove l’agricoltura è importante e le coltivazioni molto differenziate. I frutti più coltivati sono l’arancia e il navelate (arancia omelicata). Anche le clementine fanno parte dei frutti più rinomati della provincia, nelle varietà Oronule e Clementina fina. La produzione locale vanta anche numerosi legumi. I più utilizzati nella cucina locale, e dunque i più presenti sulle bancarelle dei mercati, sono il garrafòn, il grosso fagiolo che si trova nella paella e la haba (la fava). A sud di Valencia, nel parco protetto dell’Albufera, si coltiva anche il riso dei tipi Arroz de Valencia, Senia, Bahìa e Bomba. Un altro ingrediente indispensabile nella cucina locale è l’olio d’oliva extra vergine. E’ di alta qualità ed è prodotto mediante metodi tradizionali, con una cultura non estensiva. Due marchi garantiscono la qualità del prodotto: Olidor e Mariola. In ogni zona soleggiata, i vigneti sono di casa e Valencia non fa certo eccezione. La provincia ha recentemente acquisito una notevole notorietà grazie ad alcuni vini che figurano sulle carte di grandi ristoranti: si tratta di prodotti come Manduressa, Alcusses, Ceremonia de la Bodega Vicente Gandia Pla, Solo, Vegalfaro, Casa Mon Frare (altre informazioni su www.rutadelvino.org). Un modo originale per visitare Valencia, o per assistere alle regate dell’America’s Cup, è ricorrere a una nave da crociera di Msc Cruises. L’armatore italiano, infatti, fa regolarmente scalo nella città spagnola e ha perfino realizzato uno specifico spazio Alinghi a bordo delle proprie navi.


I piatti tipici

La regione gode di un’ottima fama per i suoi prodotti culinari e per l’arte della buona tavola. Oltre alle notissime paella, Zarzuella e altri piatti tipici del Mediterraneo, non vanno sottovalutate le famose tapas di origine basca, ma anche la salumeria regionale e i crostacei: clochinas (ovvero piccole cozze), telline, salsicciotti, chorizo, sanguinacci di Requena, patè di Utiel, Monteruelo (fegato di maiale) e formaggi freschi, fatti con latte di capra, pecora o mucca. In estate va forte la horchata, una bibita freschissima a base di alboraya, che in genere si gusta con bastoncini di pane tipo brioche che si chiamano fartons, o con gelati (helado mantecado) alla panna o quelli al gusto di cannella (leche merengada). In inverno a Valencia vanno forte le bunuelos, delle frittelle di zucca e a Natale i pasteles de boniato o il cabelo de àngel (tortelle ripiene). Nella settimana santa c’è spazio per le l’amadis, una specie di torta di zucca e a Pasqua le monas de Pascqua (le suore di Pasqua), una specie di brioche secca. Il 9 ottobre, in occasione della festa per la vittoria di Jaime I sui Mori, gli innamorati di Valencia si coccolano a vicenda con il marzapan e il panquemao, nonché il possegons (torta di mandorle) e i rollitos de anis (tortine di anice buonissime).


Shopping e altro

La galleria commerciale Mercato de Colomb si trova nei quartieri più in della città di Valencia: si tratta di un edificio moderno, che è stato costruito nel XIX secolo, ospita la boutique degli stilisti locali, con Francis Montesinos, Alex Vidal, Presen Rodriguez e Tonuca. Gli amanti dell’arte si danno convegno alla Poeta Querol, dove si trova la bottega d’arte e prodotti di lusso denominata Lladrò. Meno lussuosa è la boutique Mediterrànea, che offre oggetti decorativi per la casa, sicuramente molto eccentrici. Il negozio Gandia Blasco è noto per i mobili, ma anche per gli accessori.


Le feste tradizionali

Le Fallas, in programma nel mese di marzo, sono feste tipiche valenciane. Fallas è sinonimo di gioia di vivere: gli abiti tradizionali indossati per la festa sono in seta coloratissima, le indossano falleros e falleras, mentre gli adererezos (parure di gioielli), i pettini scolpiti, le spillone da chignon, le spille per la mantelita e i mantones abbondano tra la folla. I fuochi d’artificio, le mazcletas e gli scoppi di traca sono il momento culminante. Valencia è famosa in tutto il mondo per i suoi giochi d’artificio.





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