(ANSA) - PESCARA, 18 DIC - ''Nel momento più difficile della
Seconda Guerra mondiale 'l'ingloriosa fuga' di tutta la famiglia
reale, del maresciallo Badoglio e dei vertici militari
attraverso la via Tiburtina-Valeria, fu consumata proprio dai
porti della nostra regione, ovvero dagli scali marittimi di
Pescara e di Ortona, che furono usati come terminali più comodi
e sicuri per raggiungere il Sud già liberato dagli Alleati''. Lo
scrive la Fondazione Brigata Maiella, erede dei patrioti della
omonima formazione partigiana, unica decorata con la medaglia
d'oro tra tutte le formazioni della storia della Resistenza
italiana.
La Fondazione interviene perchè ''nei giorni in cui si
assiste al rientro in Italia dei feretri della dinastia dei
Savoia, la Fondazione Brigata Maiella richiama l'attenzione
sulle indelebili responsabilità dell'allora Casa regnante nelle
violazioni costituzionali operate da Mussolini e nelle nefaste
imprese di guerra del fascismo'', prosegue la Fondazione.
Savoia:B.Maiella, Abruzzo non dimentica
Scapparono da Ortona a Brindisi, responsabilità indelebili