(ANSA) - PESCARA, 17 SET - "È inaccettabile la scelta del Pd
di tornare alle urne nel 2019, a un anno dall'incompatibilità e
a sei mesi dalle dimissioni del Presidente D'Alfonso". A
sostenerlo è il consigliere regionale del M5S, Sara Marcozzi,
candidata alla presidenza della Regione alle prossime
amministrative.
"Lo statuto e le leggi regionali in combinato disposto
prevedono che - spiega - in caso di scioglimento anticipato del
Consiglio regionale, il ritorno al voto debba essere garantito
entro tre mesi dalle dimissioni del Presidente della Giunta
regionale. Il PD ha, come al solito, 'stirato' le leggi al solo
fine di allontanare quanto più possibile la sicura debacle che
li attende alle urne. Attendiamo la pubblicazione del decreto,
sarà interessante capire le motivazioni che hanno ispirato i
decisori su tale scelta e anticipiamo che valuteremo insieme ai
nostri legali se siano stati rispettati tutti i dettami
normativi".
"Una decisione - aggiunge - che espone a un pericolo enorme
l'economia della nostra regione. La legge, infatti, stabilisce
che possano essere approvati solo atti "indifferibili" e
"urgenti". Il bilancio è certamente un atto indifferibile ma
solo relativamente alla parte ordinaria, vale a dire
l'approvazione di quella parte di bilancio che riguarda le spese
correnti o quelle obbligatorie".
"Il PD - conclude - è il malato terminale di questa regione.
La scelta di mantenere ancora in vita con una evidente forzatura
mortifica le istituzioni e i cittadini. Sono certa che i
cittadini sapranno bene chi non votare alle prossime
elezioni".(ANSA).
Regionali: Abruzzo; M5S, duro prezzo per imprese e cittadini
Marcozzi, il Pd cerca di allontanare la sconfitta