(ANSA) - PESCARA, 7 DIC - Un 'patentino' per l'utilizzo dello smartphone e delle tecnologie sul web da parte dei più piccoli per combattere il cyberbullismo ed essere in grado di decodificare i contenuti della rete. Questa la novità che potrebbe partire già dal 2019 tra i banchi della scuola primaria, dalla prima alla terza elementare.
I 'Moduli educativi digitali' verranno consegnati agli insegnati di tutta Italia, e, a cascata, a tutti i ragazzi per un progetto di un anno in cui l' insegnante con pc, lavagne lim, foto, video, esperienze, testimonianze e giochi organizza un percorso da sviluppare con la classe, dal sito internet, alla app della scuola, al giornalino scolastico, tutto su cyberbullismo e web reputation. Il tutto, riferisce ancora il presidente del Corecom Abruzzo e del coordinamento nazionale dei Corecom, Lucci, affiancato da Autorità garante, Comitato media e minori del ministero dello Sviluppo economico, Consiglio nazionale degli utenti e ministero dell'Istruzione. "Ripartiamo dalle Istituzioni - ribadisce Lucci - nessuno si può improvvisare su un tema così delicato. E, aggiungo, c'è solo una cosa che non può essere tolta a questi giovani: la cultura. Devono comprendere che, attraverso la cultura, possono conoscere, difendersi da chi ha cattive intenzioni, da chi si nasconde dietro la tecnologia, valorizzare se stessi. Cultura per me significa viaggiare, conoscersi, incontrare le persone, guardarsi negli occhi, leggere un libro. Non possiamo permetterci, come adulti, la superficialità di dire 'sono bravi' perché poi non riescono a decodificare un messaggio, per esempio quello di un video violento, che poi lascia segni indelebili nel cuore, nell'animo e nella mente del minore, e quell'evento traumatizzante, che all'inizio non viene percepito come tale, uscirà fuori con attacchi di panico, aggressività e depressione. Questo lo abbiamo maturato con l'esperienza di educatori. E la cultura - conclude Lucci - è lo scudo più che grande che può avere un ragazzo".
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